Phishing telefonico: truffa tassazione criptovalute e rischi da evitare

Phishing telefonico: una nuova truffa a tema tassazione criptovalute Negli ultimi tempi, il fenomeno del phishing sta evolvendo rapidamente, diventando sempre più sofisticato e mirato. Una recente campagna segnalata dall’Agenzia delle Entrate mette in luce un nuovo tentativo di truffa telefonica (noto anche come “voice phishing” o “vishing”) legato alla tassazione delle criptovalute. Questo articolo mette in evidenza i dettagli della truffa, i rischi del phishing e le sue gravi conseguenze. Come funziona questa campagna di phishing Secondo l’Agenzia delle Entrate, il nuovo tentativo di phishing utilizza la tecnica dello spoofing telefonico , che consente ai truffatori di falsificare il numero chiamante. In questo modo, le telefonate sembrano provenire da numeri ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, aumentando la probabilità che le vittime cadano nella trappola. Il piano dei truffatori è articolato: Alle vittime, in particolare investitori in criptovalute, viene chiesto di verificare la...

Boober tutelerà i richiedenti attraverso uno strumento assicurativo

Boober, società operante nel settore dei prestiti tra privati, meglio conosciuto come Social Lending, tra qualche mese garantirà, a tutti i richiedenti un prestito, una copertura assicurativa che li tutelerà in caso di morte, infortunio o perdita del lavoro, al fine di non far gravare il debito residuo sugli eredi.

Al momento in cui scriviamo non vi è alcuna tutela, invece, per chi presta denaro: le insolvenze eventuali sono esclusivamente a suo carico. Se il richiedente non paga, il gestore si limita a comunicarlo al prestatore che direttamente può effettuare dei tentativi di recupero del credito.

A oggi Boober si fa carico solo di una parte del rischio per i finanziamenti legati a persone a cui è stato dato rating tripla e doppia A, per chi avesse prestato denaro a questi utenti il gestore, infatti, garantisce il rientro del 15% del capitale, fino a scendere a un 5% per le classi di merito inferiori.

Crediamo che molto ancora si debba fare a tutela dei prestatori, lasciarli da soli dopo che questi, con il proprio denaro, garantiscono laute entrate alla piattaforma tecnologica non è affatto giusto. Crediamo che andrebbero studiate, quanto prima, delle soluzioni tali da garantire in toto l'investimento posto in essere da parte dei prestatori.

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