Il paradosso degli affitti brevi in Italia: una crisi pilotata

Affitti brevi in Italia: tra nuove norme, crisi del settore e impatti sulla proprietà privata Negli ultimi anni, il settore degli affitti brevi in Italia ha vissuto una trasformazione significativa, passando da una crescita esponenziale a una fase di contrazione e incertezza. Le nuove normative introdotte nel 2025 hanno portato a un cambiamento radicale, con conseguenze che stanno facendo discutere. Se da un lato queste regole mirano a contrastare l’abusivismo e a regolamentare un mercato in forte espansione, dall’altro hanno sollevato preoccupazioni per il loro impatto su piccoli proprietari, posti di lavoro e il diritto alla proprietà privata. Un settore in evoluzione: dati pre e post pandemia Prima della pandemia, il mercato degli affitti brevi in Italia era in piena espansione, con piattaforme come Airbnb , Booking.com , Expedia e TripAdvisor che dominavano il settore. Nel 2019, si contavano oltre 642.300 unità abitative attive su Airbnb, un numero che rappresentava una crescita ...

Come si calcola l'inflazione, indice del livello dei prezzi al consumo

In televisione, nei notiziari, si sente sempre parlare del tasso d'inflazione ma, a dire il vero, in pochi sanno esattamente di cosa si tratta e soprattutto come si calcola.

Il compito di calcolare e rendere pubblici i dati sull'inflazione spetta all'Istat per quanto riguarda il nostro Paese, e all'Eurostat per l'Eurozona.

L'inflazione, in estrema sintesi, non è altro che un indice (denominato Ipca nel caso dell'Eurostat; l'Istat ne ha tre: il NIC che misura l'inflazione a livello dell'intero sistema economico; il FOI che si riferisce ai consumi dell'insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente; l'IPCA che è stato sviluppato per assicurare una misura dell'inflazione comparabile a livello europeo) atto ad indicare il livello dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi dell'Unione Europea.

L'Ipca, a differenza dell'indice nazionale dei prezzi al consumo, limita il campo di osservazione al consumo di beni e servizi che hanno regimi di prezzo comparabili nei diversi Paesi dell'Unione Europea, oltreché considerare il prezzo effettivamente pagato dal consumatore e non il prezzo pieno di vendita dei prodotti, come avviene, invece, nel calcolo degli indici NIC e FOI.

L'Ipca è stato sviluppato per assicurare una misura dell'inflazione comparabile a livello europeo. Questo indice viene calcolato e pubblicato dall'Istat e, in seguito, inviato su base mensile all'Eurostat secondo un calendario prefissato. L'Eurostat, a sua volta, ha l'incarico di diffondere gli indici armonizzati dei singoli Paesi dell'area Euro e l'indice sintetico europeo calcolato sulla base dei primi.

I prezzi rilevati per il 2008 sono quelli riferiti ad un "paniere" di oltre 1000 beni e servizi. Il "paniere" consta di 12 capitoli di spesa, ognuno con il proprio peso: prodotti alimentari e bevande analcoliche; bevande alcoliche e tabacchi; abbigliamento e calzature; abitazione, acqua, elettricità e combustibili; mobili, articoli e servizi per la casa; servizi sanitari e spese per la salute; trasporti; comunicazioni; ricreazione, spettacoli e cultura; istruzione; servizi ricettivi e di ristorazione; altri beni e servizi. Di quest'ultimo capitolo fanno parte i servizi finanziari di deposito, incasso e pagamento che vengono rilevati ogni mese. All'interno dei capitoli, ogni bene e servizio partecipa all'indice con un peso diverso a seconda della sua incidenza e del suo impatto sul totale dei consumi.

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