Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Pignoramenti in aumento ma, nonostante tutto, Consob e Bankitalia sprizzano ottimismo da tutti i pori!

Secondo una recente indagine portata avanti dall'Adusbef, vi sarebbe un considerevole aumento dei casi d'insolvenza, da parte delle famiglie italiane, per ciò che attiene i mutui, con particolare riferimento a quelli a tasso variabile. La discutibile politica monetaria posta in essere dalla BCE e le turbolente bufere legate alla crisi dei mercati, innescata dai mutui subprime americani, ha reso estremamente esose le rate dei mutui tanto da renderne quasi impossibile il pagamento. In conseguenza di ciò, l'associazione che opera a tutela dei consumatori, stima un incremento del 19% dei casi di pignoramento dei beni immobili acquistati. Intanto Consob e Bankitalia cercano di diffondere ottimismo sulla base di dati, per altro non ancora diffusi, di un indagine posta in essere dalla stessa Consob, secondo cui "il quadro dell'Italia e' rassicurante riguardo alle recenti turbolenze delle Borse innescate dalla crisi dei mutui subprime". Ma allora, ci chiediamo, se l'Italia, come ormai da tempo cercano di farci intendere, non è stata sfiorata neanche minimamente da questa crisi perché le banche operano aumenti tanto consistenti che, a ben vedere, vanno ben oltre il tasso di sconto fissato dalla BCE? Perché oggi i mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile hanno soglie tanto vicine e spread sempre al limite dell'1%? Se tutto è tranquillo, come da più parti si dice, allora perché continuamente si sta immettendo liquidità sui mercati? Il sospetto che si possa trattare di mere speculazioni è fortissimo e a farne, come sempre, le spese sono sempre e solo i poveri consumatori!

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