Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Immobilismo BCE: tassi fermi al 4% e nel prossimo trimestre è prevista una riduzione dei finanziamenti

Il costo del denaro nell'Euro Zona resterà a lungo inchiodato al 4%. Ad affermarlo è stato il numero uno della Banca Centrale Europea Jean Claude Trichet. Prima di effettuare nuovi ritocchi ai tassi, la BCE intende continuare a monitorare l'andamento dei mercati al fine di individuare quali possano essere le ripercussioni sull'economia reale. Un atteggiamento, questo, alquanto discutibile. Da più parti, infatti, si chiede a gran voce un intervento che ridia ossigeno all'economia europea, schiacciata com'è da un Euro fortissimo che condiziona pesantemente le esportazioni made CE. La BCE, tuttavia, pare sorda e conferma, in buona sostanza, il suo scenario previsionale di base per le prospettive economiche dell'area. Trichet è convinto che "la crescita economica proseguirà robusta ma con rischi inflazionistici che restano al rialzo". Intanto, come se non bastasse, le banche operanti sul territorio dell'Unione Europea, ritengono, a ragion veduta, che la crisi innescata dai mutui subprime americani possa pesare sul mercato del credito nei prossimi 3 mesi. Ad incidere pesantemente sono non soltanto le mutate condizioni di accesso al credito, decisamente più restrittive e severe ma, anche e soprattutto, le oggettive difficoltà, da parte dei clienti, di far fronte a rimborsi sempre più onerosi.

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