Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Immobilismo BCE: tassi fermi al 4% e nel prossimo trimestre è prevista una riduzione dei finanziamenti

Il costo del denaro nell'Euro Zona resterà a lungo inchiodato al 4%. Ad affermarlo è stato il numero uno della Banca Centrale Europea Jean Claude Trichet. Prima di effettuare nuovi ritocchi ai tassi, la BCE intende continuare a monitorare l'andamento dei mercati al fine di individuare quali possano essere le ripercussioni sull'economia reale. Un atteggiamento, questo, alquanto discutibile. Da più parti, infatti, si chiede a gran voce un intervento che ridia ossigeno all'economia europea, schiacciata com'è da un Euro fortissimo che condiziona pesantemente le esportazioni made CE. La BCE, tuttavia, pare sorda e conferma, in buona sostanza, il suo scenario previsionale di base per le prospettive economiche dell'area. Trichet è convinto che "la crescita economica proseguirà robusta ma con rischi inflazionistici che restano al rialzo". Intanto, come se non bastasse, le banche operanti sul territorio dell'Unione Europea, ritengono, a ragion veduta, che la crisi innescata dai mutui subprime americani possa pesare sul mercato del credito nei prossimi 3 mesi. Ad incidere pesantemente sono non soltanto le mutate condizioni di accesso al credito, decisamente più restrittive e severe ma, anche e soprattutto, le oggettive difficoltà, da parte dei clienti, di far fronte a rimborsi sempre più onerosi.

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