Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Crescerà lo spread sui finanziamenti alle imprese. Un magnifico modo per soffocare l'economia!

Ad affermarlo è stato l'Amministratore Delegato di Unicredit Banca, Alessandro Profumo.

Una vera e propria mazzata per le imprese italiane, (soprattutto quelle medio-piccole sono il vero motore dell'economia nazionale!), potrebbe essere l'aumento dello spread, ovvero il margine di guadagno degli istituti di credito sui finanziamenti erogati. Se la previsione dell'AD di Unicredit Banca, Alessandro Profumo, si realizzerà, potremo assistere ad una profonda crisi delle imprese italiane, già in sofferenza per via dell'enorme pressione fiscale cui sono sottoposte. Profumo ha dichiarato che "il credito diventerà più costoso per le imprese italiane, ma non mi aspetto delle ricadute sull'economia reale". Onestamente ci sembra che in quest'affermazione vi sia una contraddizione di fondo. Se, com'è noto, l'economia reale, in Italia, è movimentata dalle imprese che producono reddito e offrono lavoro, vorremmo sapere in che termini un aggravio dei costi delle somme erogate alle imprese non potrebbe avere conseguenze... Ancora secondo Profumo "le banche sono costrette a tenere sui propri bilanci i prestiti e, quindi, c'è meno capitale disponibile". Ma non è mica colpa delle imprese se i mercati, ogni giorno, bruciano miliardi di euro tra le maglie degli speculatori! In sostanza, le affermazioni di Profumo, non solo non ci convincono ma, a ben vedere, ci terrorizzano e non poco! Il costo del denaro è già alto ed i costi legati alle operazioni finanziarie sono diventati insostenibili! A nostro avviso si rischia il tracollo finanziario delle aziende e di sicuro non è una circostanza che l'Italia può permettersi!

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