Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Crescerà lo spread sui finanziamenti alle imprese. Un magnifico modo per soffocare l'economia!

Ad affermarlo è stato l'Amministratore Delegato di Unicredit Banca, Alessandro Profumo.

Una vera e propria mazzata per le imprese italiane, (soprattutto quelle medio-piccole sono il vero motore dell'economia nazionale!), potrebbe essere l'aumento dello spread, ovvero il margine di guadagno degli istituti di credito sui finanziamenti erogati. Se la previsione dell'AD di Unicredit Banca, Alessandro Profumo, si realizzerà, potremo assistere ad una profonda crisi delle imprese italiane, già in sofferenza per via dell'enorme pressione fiscale cui sono sottoposte. Profumo ha dichiarato che "il credito diventerà più costoso per le imprese italiane, ma non mi aspetto delle ricadute sull'economia reale". Onestamente ci sembra che in quest'affermazione vi sia una contraddizione di fondo. Se, com'è noto, l'economia reale, in Italia, è movimentata dalle imprese che producono reddito e offrono lavoro, vorremmo sapere in che termini un aggravio dei costi delle somme erogate alle imprese non potrebbe avere conseguenze... Ancora secondo Profumo "le banche sono costrette a tenere sui propri bilanci i prestiti e, quindi, c'è meno capitale disponibile". Ma non è mica colpa delle imprese se i mercati, ogni giorno, bruciano miliardi di euro tra le maglie degli speculatori! In sostanza, le affermazioni di Profumo, non solo non ci convincono ma, a ben vedere, ci terrorizzano e non poco! Il costo del denaro è già alto ed i costi legati alle operazioni finanziarie sono diventati insostenibili! A nostro avviso si rischia il tracollo finanziario delle aziende e di sicuro non è una circostanza che l'Italia può permettersi!

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