Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Euro forte economia debole!

Da più parti, economisti ed esperti del settore, esprimono sempre con maggiore forza e chiarezza, il proprio disappunto e la propria preoccupazione per la situazione che si è venuta delineando nell'ultimo periodo. Un Dollaro così debole, infatti, è una seria minaccia per tutta l'economia mondiale. A risentirne principalmente sono soprattutto le esportazioni di prodotti made "Eurolandia". Le imprese, con in testa il Presidentissimo di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, chiedono a gran voce un intervento tampone da parte della BCE. Una riduzione del costo del denaro, in tal senso, sarebbe una vera boccata d'ossigeno! Purtroppo, però, a livello centrale vige una situazione di assoluto stallo. Una politica attendista che mira al controllo dell'inflazione ma che, in buona sostanza, rischia di compromettere l'asset economico europeo e mediorientale. A tal proposito, si fa sempre più concreta l'ipotesi di un abbandono unilaterale del cambio fisso da parte dell'Arabia Saudita nei confronti del Dollaro. Da un'analisi attenta della situazione è facile accorgersi di come il debito pubblico nel Golfo Persico sia di gran lunga inferiore a quello statunitense e, come se non bastasse, vi sono ben 3500 miliardi di Dollari di investimenti vari a rischio monetario e inflattivo. Da tempo si parla di un probabile abbandono del "peg" con il Dollaro a favore di un paniere di valute e in particolare dell'Euro. Se il Dollaro continuerà a calare, com'è probabile, e vi sarà, al contempo, una crisi di fiducia, con il ridimensionamento dei capitali stranieri, spaventati da una valuta indebolita e meno gestibile dopo la crisi finanziaria della scorsa estate, la storia del Dollaro sarà arrivata ad una svolta quasi irreversibile. L'unico vantaggio che al momento ci riserva questa situazione è legato al costo delle materie prime, delle merci e del petrolio. Tutte cose che acquistiamo in Dollari e risparmiando parecchio! Questo, però, è solo un palliativo valido nel breve periodo.

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