Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

I mutui subprime sono la causa della crisi nera delle Borse di mezzo mondo!

La crisi dei mutui subprime (mutui concessi a soggetti ad alto rischio d'insolvenza), esplosa negli USA, si è avvertita, con forza, anche in Europa, innescando il ribasso a catena dei principali mercati azionari e proponendo alcuni, inquietanti, interrogativi sull'esposizione delle istituzioni finanziarie europee su questo fronte. Il presidente degli Stati Uniti, G.W. Bush, ha aperto l'ultima conferenza alla Casa Bianca, prima di partire per le vacanze estive, dichiarando che "l'economia americana è forte e c'è abbastanza liquidità sul mercato". Nonostante le dichiarazioni di Bush non si è arrestata la corsa frenetica alle vendite, tanto che tutti i listini mondiali hanno registrato, ieri, cali considerevoli. Che il momento sia estremamente delicato lo conferma il fatto che le parole del presidente degli Stati Uniti sono state, nei fatti, smentite dalla Federal Reserve americana che, a poche ore dalla sua conferenza stampa, ha provveduto ad immettere sul mercato una liquidità pari a 24 miliardi di dollari (circa 17,5 miliardi di euro). La BCE, dal canto suo, ha immesso sul mercato liquidità per circa 95 miliardi di euro (il più ampio intervento mai varato dalla tragedia dell'11 settembre 2001) e oggi ha approntato un nuovo intervento immettendo nuova liquidita per complessivi 61,05 miliardi di euro, tramite un'operazione di fine tuning ad un tasso marginale del 4,05%. Sui listini internazionali i titoli più esposti sono quelli finanziari, bancari e assicurativi, tanto che i titoli di altri comparti produttivi, al contrario, sono in netta crescita. Le borse europee hanno chiuso tutte in forte ribasso e il trend odierno è il medesimo. Bnp Paribas ha congelato tre suoi fondi comuni d'investimento del valore di circa 1,6 miliardi di euro tirando in ballo la crisi dei mutui subprime USA. Al fine di monitorare costantemente e al meglio questa incresciosa situazione, la BCE sta mantenendo contatti costanti con le altre banche centrali relativamente alle condizioni globali della liquidità.

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