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L'Autorità Garante della Privacy ha approntato alcuni interventi inerenti le credenziali biometriche per l'accesso negli istituti di credito dotati di apposite apparecchiature atte all'identificazione dell'individuo. Il provvedimento sancisce il divieto, per le banche dotate agli ingressi di telecamere o do rilevatori di impronte digitali, di custodire questi dati per più di una settimana.
A fronte della persistenza di fenomeni criminosi e del loro accentuarsi in alcune aree del Paese, alcuni istituti di credito, anche per il tramite dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana), hanno infatti richiesto all'Autorità l'intenzione di avvalersi di sistemi di accesso più sicuri, attrezzando a tal fine i varchi di accesso alle banche con videocamere e sistemi di rilevazione delle impronte digitali della clientela.
L'Autorità Garante, pur accordando l'uso di tali dispositivi, ha ribadito l'illiceità dell'uso
generalizzato di sistemi che associno immagini e impronte digitali, precisando che possono essere trattati dati raccolti mediante la combinazione di telecamere e sistemi biometrici solo in presenza di condizioni di effettivo rischio e per l'esclusiva finalità di garantire un più elevato grado di sicurezza di beni e persone (tenendo conto, ad esempio, della localizzazione dello sportello bancario: in luogo isolato, ovvero prossimo a vie di fuga, ovvero in aree interessate da precedenti rapine, eccetera).
Nel provvedimento dell'Autorità sono state, altresì, prescritte specifiche misure a garanzia degli interessati. In particolare, oltre all'informativa comprensiva degli elementi previsti dall'art. 13 del Codice, sono stati fissati i tempi di conservazione dei dati raccolti, per un periodo massimo di una settimana, e sono state previste modalità di accesso alternativo alle agenzie ove il cliente non intenda o non possa prestarsi a simili operazioni di trattamento. I sistemi di videosorveglianza devono riprendere esclusivamente l'accesso all'istituto di credito e può essere rilevata solo l'impronta dattiloscopica dell'interessato.
Al fine di venire incontro alle esigenze di sicurezza delle banche e di privacy della clientela, l'Autorità ha anche avviato un progetto sperimentale denominato "Filiale high tech", in base al quale i clienti possono essere dotati a richiesta di una smart card con microprocessore Rfid per facilitare la fruizione di taluni servizi, rendendo immediatamente visibile la propria posizione sul terminale del personale operante presso la banca. Inoltre, i dati biometrici memorizzati sulla medesima smart card, a seguito del procedimento di autenticazione e di identificazione,
consentiranno alla clientela un accesso più agevole a talune aree dedicate.