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Pubblichiamo l'articolo che l'ottimo Oscar Giannino ha pubblicato sul giornale "Libero Mercato" e ripreso da "Dagospia"che rivela i retroscena della vicenda.
"Ieri l'amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo ha lasciato tutti di sasso, rispondendo a una domanda sulla vicenda Parmalat. Il grande banchiere italiano, abitualmente uso a toni di grande equilibrio e rispetto, ha sostenuto che il “Sole 24 ore” non è «un giornale serio», perchè in caso contrario non avrebbe pubblicato la tabella che mercoledì ha illustrato ai suoi lettori come le banche, e Unicredit tra quelle, abbiano recuperato da Parmalat più di quanto le avessero prestato. L'accusa è stupefacente.
È evidente che Profumo attacca Ferruccio De Bortoli per colpire Enrico Bondi, il commissario straordinario della Parmalat che quella tabella ha fatto elaborare, e che ha inoltrato al Tribunale di Milano. Profumo sostiene che è scorretto sostenere che Unicredit abbia recuperato il 124% dei crediti in essere al momento del default, come Deutsche Bank il 140% e Capitalia il 123%. E' ingiusto considerare tra i recuperi i proventi e le commissioni per operazioni finanziarie e altri proventi percepiti prima del default, sostiene Profumo.
Senonché la tesi di Enrico Bondi è assolutamente opposta. Una tesi tenacemente e solitariamente sostenuta da anni contro l'intero sistema bancario, che tende a presentarsi nelle vesti del raggirato insieme a migliaia di incolpevoli bond-holder che comprarono i titoli proprio agli sportelli di quelle stesse banche: le banche davano copiosi finanziamenti per oltre 13 miliardi di euro a un gruppo che dal 1990 era tecnicamente fallito. A tassi superiori rispetto a quelli di mercato, dunque con lauti guadagni. E ora, grazie alla recovery dei crediti in azioni e all'avvaloramento del titolo, realizzano ulteriori buoni realizzi, com'è accaduto a Capitalia pochi giorni fa con la cessione del suo 5%.
Lo spiazzamento degli obbligazionisti è nei fatti. Bondi con la sua tenacia ha un merito straordinario. Non s è piegato di fronte a campagne odiose di stampa fomentate dalle banche, campagne che ancora continuano, da parte di chi per lungo tempo sosteneva che revocatorie e risarcitorie andavano concentrate in una bad company per lasciare invece l'azienda industriale e il suo futuro ad aggregazioni decise dalle banche stesse. Obbligazionisti e azionisti del passato possono contenere il danno solo grazie a lui. Viva il “Sole 24 ore”, dunque, per aver pubblicato la tabella che tanto fa incazzare i banchieri".