Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Private Equity e buyout: i dati della BCE



Fondi che ammontano a circa 90 miliardi di euro, il 25% in più rispetto al 2005 e ben tre volte superiore alla cifra raccolta nel 2004. Il comparto del private equity nello scorso anno ha registrato un ulteriore rialzo e la BCE (Banca Centrale Europea), nel Bollettino mensile, svela come gli investimenti constino di un ammontare totale pari "soltanto" a circa 50 miliardi di euro.

Da questa stima è lecito ipotizzare ulteriori operazioni di acquisizione in blocco (buyout), nel prossimo periodo, considerando che al segmento dei buyout è destinato circa l'80% del totale dei fondi raccolti.

Segni di vivace attività si sono, tuttavia, riscontrati nel mercato delle acquisizioni effettuate per mezzo di capitale di prestito (il cosiddetto "leveraged buyout"). Il valore di mercato di queste transazioni, nel vecchio continente, è aumentato a ben 160,3 miliardi nel 2006, facendo registrare un incremento di ben 30 miliardi rispetto al passato.

L'innovazione finanziaria, che ha permesso di facilitare le strutture di finanziamento e di realizzare operazioni più importanti, è il primo motivo segnalato dalla BCE per l'incremento dell'attività di private equity.

Altro fattore di crescita è da considerare, certamente, l'ingresso di nuove tipologie di attori che hanno deciso di destinare una quota consistente dei propri capitali al private equity, confortati nel farlo, da un approccio più disteso al rischio e all'utilizzo della leva finanziaria.

Un ulteriore stimolo è il costante aumento della redditività delle imprese, che le rende quantomai appetibili, quali target di riferimento, in quanto è risaputo, che un eccesso di liquidità o sostenuti flussi di cassa possono essere utilizzati per rimborsare i debiti contratti per effetto del buyout.

La BCE, infine, ha espresso grande soddisfazione ed ha sottolineato gli effetti positivi per le aziende ogetto di buyout. Nei casi di management buyout indagini recentissime hanno mostrato un consistente aumento della produttività dopo l'acquisizione.

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