Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Conto corrente retribuito


Un conto corrente retribuito anziché i classici investimenti in titoli di Stato a breve. Può essere questa la ricetta giusta per i risparmiatori a caccia di un parcheggio temporaneo per i propri risparmi. La concorrenza scatenata sul Web dai gruppi bancari di tutto il mondo ha favorito la corsa ai rendimenti negli ultimi mesi, a tutto vantaggio della clientela. Molti conti correnti prevedono l’apertura a zero spese e in cambio un rendimento superiore al 4% circa rispetto ai Bot con scadenza a tre e sei mesi.

Inoltre depositare il denaro su un conto corrente non espone a rischi il risparmiatore: infatti i rendimenti sono legati ai tassi ufficiali, al momento tutti orientati lungo un trend rialzista. A favore dei conti correnti online gioca anche altri fattori: chiuderli, ad esempio, richiede solo pochi clic e, dopo l’introduzione del decreto Bersani, non ci sono costi; al contrario dei Bot, che possono essere incassati solo a scadenza, a meno di non rinunciare a una parte del guadagno.

Al top dell’offerta c’è il conto corrente Citibest della statunitense Citigroup: un rendimento annuo lordo che arriva fino al 6% lordo (da cui va detratto, ma il discorso vale per tutti i c/c, il 27% di tasse) per i primi tassi, che però scema al 2% a partire dal quarto mese, che salgono al 3% se il deposito è superiore a 100mila euro. Rende il 4,5% sino a fine 2007, quindi più del tasso ufficiale della Bce (fermo al 3,75%) ed esattamente il triplo dell’inflazione (1,5%) il Conto Arancio di Ing Direct, prima società a lanciare in Italia i conti retribuiti (era il 2001): se però la somma depositata supera i 50mila euro, la retribuzione scende al 3%.

Buoni rendimenti anche per i correntisti di IwBank: la banca online del gruppo Ubi offre il 3,75%, stessa retribuzione del Conto@me della Popolare di Milano per le giacenze fino a 50mila euro. Poco sotto, a quota 3,5%, si colloca Fineco: rispetto ai concorrenti la banca virtuale di Capitalia non offre però un conto a zero spese, ma prevede un canone di 5,95 euro, comunque scalabili in base al numero di operazioni compiute. Fineco ha poi lanciato un servizio di pronti contro termine, denominato Supersave, che sfrutta la tassazione ridotta al 12,5% per offrire il 3,06% netto, contro il 2,55% del conto corrente.

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