Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Dazi USA-Cina: come la Cina risponde alla guerra commerciale di Trump

Guerra dei Dazi: la Cina sotto attacco reagisce con creatività, resilienza e controllo

I dazi di Trump visti dalla Cina
La guerra dei dazi vista dall’altra parte del Pacifico

Mentre l’Occidente discute sull’efficacia della politica protezionistica di Donald Trump, la Cina si trova al centro di una vera e propria guerra economica. Dal punto di vista cinese, i dazi imposti dagli Stati Uniti – che arrivano fino al 145% su alcune categorie di prodotti – rappresentano non solo una sfida commerciale, ma una prova di resistenza politica, industriale e sociale.

Gli esportatori cinesi si stanno attrezzando per aggirare le nuove barriere doganali. Una delle strategie più diffuse è il cosiddetto transhipment, ovvero il "lavaggio dell’origine" delle merci. Attraverso triangolazioni con Paesi del Sud-Est asiatico come Malaysia, Thailandia e Vietnam, i prodotti cinesi vengono etichettati come originari di altri Stati per entrare nel mercato statunitense.

Non a caso, le autorità di Seoul e Hanoi hanno già rilevato milioni di dollari di merci con certificazioni d’origine false. Una tattica che dimostra quanto sia vitale per la Cina non perdere l’accesso al mercato USA.

I dati di aprile 2025 parlano chiaro: le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono crollate del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, la Cina ha saputo riorientare parzialmente il suo export verso altre regioni – Asia sudorientale, Africa, America Latina ed Europa – in un tentativo di contenere l’impatto delle misure statunitensi.

Ma questa redistribuzione non è sufficiente a cancellare le difficoltà: secondo il Wall Street Journal, il rallentamento del commercio sta già colpendo la produzione interna cinese, con ripercussioni su milioni di posti di lavoro.

Aziende manifatturiere come la DeHong Electrical Products hanno ridotto la produzione e imposto ferie forzate ai dipendenti. Le città esportatrici come Shenzhen e Dongguan stanno lanciando pacchetti di aiuti per stabilizzare il commercio estero, tra cui l’ampliamento delle assicurazioni sulle esportazioni.

Ma il vero tallone d’Achille è la deflazione interna: il calo dei prezzi al consumo – dalle uova ai pasti consegnati – sta erodendo i margini di profitto e deprimendo ulteriormente i consumi. Secondo Goldman Sachs, il crollo dell’export potrebbe tradursi nella perdita di 20 milioni di posti di lavoro nei prossimi mesi.

Il presidente Xi Jinping si prepara a colloqui diplomatici in Svizzera, ma intanto avvia una strategia in stile maoista per affrontare quella che definisce una “battaglia di lungo periodo”. Il governo centrale teme un’escalation di malcontento sociale, in particolare tra i giovani e i lavoratori licenziati, che negli ultimi anni hanno trovato rifugio nella gig economy.

Per prevenire disordini, Pechino sta rafforzando il controllo autoritario attraverso il cosiddetto “modello Fengqiao”, basato su sorveglianza digitale e delazione. Tecnologie di intelligenza artificiale vengono già utilizzate per prevedere focolai di dissenso, dimostrando quanto la guerra dei dazi abbia implicazioni che vanno ben oltre la sfera economica.Sebbene gli Stati Uniti abbiano dato il via a questa escalation, la posizione cinese è tutt’altro che marginale. Anzi, è proprio la reazione di Pechino a rivelare l’inadeguatezza della strategia trumpiana: i cinesi esportano meno, ma con prodotti chiave difficilmente sostituibili come terre rare e principi attivi farmaceutici, mentre gli USA rischiano di danneggiare la propria filiera industriale.

Come ha osservato Warren Buffett: “Il commercio non dovrebbe essere un’arma. Se il resto del mondo diventa più ricco, diventiamo più ricchi e più sicuri anche noi”.

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina è molto più di una disputa doganale: è uno scontro sistemico che ridefinisce gli equilibri economici, politici e culturali del mondo. In questo scenario, il punto di vista cinese è essenziale per comprendere la reale portata del conflitto e i suoi effetti a catena su scala globale. A questa tematica si collega perfettamente il saggio di Antonio Marano, La guerra dei dazi – Come USA e Cina stanno cambiando il mondo, un testo chiaro e documentato che analizza a fondo le trasformazioni in atto.

Secondo Marano, i dazi non sono solo una misura economica, ma il segnale tangibile di una crisi della globalizzazione liberista. I tentativi di rientrare nella logica del protezionismo – come quelli di Trump – mostrano i limiti di un sistema in cui le catene di produzione e approvvigionamento sono ormai interdipendenti. È un concetto che emerge chiaramente anche nei dati recenti: mentre le esportazioni cinesi verso gli USA crollano del 21%, Pechino rafforza i legami con Africa, UE, America Latina e Sudest asiatico, ridisegnando la mappa commerciale globale.

Uno degli aspetti più interessanti del volume di Marano è il focus dedicato alle conseguenze della guerra dei dazi per le economie europee, Italia inclusa. L’autore spiega come il nostro paese, con una manifattura fortemente legata all’export, sia esposto sia agli effetti diretti dei dazi, sia a quelli indiretti causati dal riorientamento degli scambi internazionali.

Nel nuovo ordine commerciale, le aziende italiane possono trovarsi a competere non solo con le controparti americane, ma anche con prodotti cinesi che, esclusi dagli USA, cercano sbocco in Europa a prezzi più aggressivi. Il rischio è una pressione al ribasso su prezzi e margini, che può danneggiare in particolare il tessuto delle PMI.

Un’altra chiave di lettura che rende il libro di Marano particolarmente attuale è l’analisi del ruolo della comunicazione: i media, le rappresentazioni della Cina nei paesi occidentali e viceversa, ma anche le costruzioni ideologiche attorno alla “minaccia economica cinese”. Questi aspetti, spesso trascurati nelle analisi tecniche, sono invece centrali per comprendere il clima di ostilità e sfiducia che alimenta la guerra dei dazi.

Nel saggio non manca nemmeno uno sguardo ai nuovi scenari ambientali ed energetici. L’intensificarsi della competizione tra USA e Cina potrebbe accelerare l’adozione di tecnologie verdi, ma anche innescare pericolosi effetti collaterali, come la corsa alle risorse critiche (terre rare, semiconduttori, litio) e l’aumento della produzione carbon-intensive in Paesi a minore regolamentazione.

Perché questo libro è importante?

La guerra dei dazi – Come USA e Cina stanno cambiando il mondo di Antonio Marano è un testo fondamentale per comprendere la portata storica della guerra commerciale in corso. Non si limita a descrivere i fatti, ma fornisce strumenti critici per leggerli all’interno di un quadro più ampio: quello della trasformazione dell’ordine globale.

Consigliato a studenti, giornalisti, imprenditori e lettori consapevoli, è una guida preziosa per chi vuole capire il mondo che cambia, e prepararsi ad affrontarne le sfide economiche e geopolitiche.

📘 Acquistalo ora su Amazon per prepararti ad affrontare con consapevolezza le sfide del mondo che cambia.
👉 Un libro per capire il presente e prevedere il futuro della politica economica globale.

© Riproduzione vietata

📊 L’economia cambia ogni giorno! Seguimi su Facebook per approfondimenti e analisi sempre aggiornate. 💡