Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Credito al consumo: +5,3% in Italia, confronto europeo Taeg

Credito al consumo in aumento in Italia: +5,3% nel 2024

Credito al consumo in Italia

Un trend crescente negli acquisti a rate

Negli ultimi anni, gli italiani hanno manifestato una crescente propensione ad acquistare beni e servizi a rate, portando a un notevole incremento del credito al consumo. Secondo i dati più recenti, nel 2024 si è registrata una crescita del 5,3% nel volume dei finanziamenti, che ha raggiunto i 169,3 miliardi di euro rispetto ai 160,7 miliardi del 2023. Questo fenomeno si inserisce in un contesto di lieve ripresa generale dei prestiti erogati alle famiglie, che hanno segnato un aumento dello 0,5%.

L’analisi di questo trend è stata condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl, che, attraverso i dati di Bankitalia e della Bce, ha evidenziato come l'Italia si collochi tra i primi posti in Europa per il costo dei finanziamenti personali, una situazione che si consolida anche nel 2025.

Il costo del credito in Italia: un confronto europeo

Una delle principali criticità emerse dall’analisi riguarda il costo del credito al consumo in Italia. A febbraio 2025, il Tasso Annuo Effettivo Globale (Taeg) sulle nuove operazioni ha raggiunto il 10,45%. Questo valore si posiziona ben al di sopra della media dell'area euro (8,38%) e supera nettamente i tassi registrati in Francia (6,73%) e Germania (8,34%). Dopo una leggera discesa osservata verso la fine del 2024, il Taeg ha invertito la rotta già a gennaio 2025, confermando la tendenza al rialzo.

Questa situazione pone un onere significativo sui consumatori italiani, che devono far fronte a costi più elevati rispetto ai loro omologhi europei. La scelta di ricorrere al credito al consumo è spesso motivata dalla necessità di gestire spese impreviste o di finanziare acquisti di beni durevoli, ma il peso economico di tali decisioni è particolarmente gravoso in Italia.

Il credito al consumo sul totale dei prestiti

Un ulteriore elemento di interesse riguarda la quota di credito al consumo rispetto al totale dei prestiti richiesti. In Italia, questa percentuale ha raggiunto il 18,9% a febbraio 2025, mentre la media dell'area euro si attesta all'11,1%. Questo dato riflette una maggiore dipendenza delle famiglie italiane da strumenti di finanziamento per sostenere il proprio potere d'acquisto.

Cessione del quinto: un'opzione sempre più diffusa

Dal 2011 al 2024, l'ammontare dei prestiti erogati sotto forma di cessione del quinto dello stipendio o della pensione è quasi raddoppiato, passando da circa 10 miliardi a oltre 18 miliardi di euro. Questo strumento finanziario si distingue per la sua accessibilità e per le garanzie che offre sia ai consumatori che agli istituti di credito.

La cessione del quinto viene spesso scelta da lavoratori dipendenti e pensionati per affrontare spese importanti o consolidare debiti pregressi. Tuttavia, il crescente utilizzo di questa formula evidenzia anche un contesto economico in cui molte famiglie si trovano costrette a ricorrere al credito per mantenere il proprio tenore di vita.

Le ragioni dietro il boom del credito al consumo

L'aumento del credito al consumo in Italia può essere ricondotto a diversi fattori, tra cui:

  • Pressioni inflazionistiche: l'aumento del costo della vita ha spinto molte famiglie a dilazionare i pagamenti, in particolare per beni e servizi di prima necessità.

  • Tassi di interesse: nonostante il Taeg elevato, l'accessibilità del credito al consumo rimane relativamente alta, grazie a una varietà di offerte e prodotti finanziari sul mercato.

  • Cambiamenti culturali: gli italiani stanno progressivamente abbracciando il concetto di spesa rateale, una tendenza già consolidata in molti altri paesi europei.

  • Innovazioni tecnologiche: le piattaforme digitali e le app di pagamento hanno reso più semplice e veloce l'accesso al credito, incentivando il ricorso a soluzioni di finanziamento.

Sebbene il credito al consumo rappresenti un'importante leva economica, il suo utilizzo massiccio solleva alcune preoccupazioni. Da un lato, esso consente alle famiglie di mantenere il proprio livello di consumo nonostante le difficoltà economiche; dall'altro, rischia di generare una dipendenza dal debito che potrebbe mettere a rischio la stabilità finanziaria a lungo termine.

Le autorità e gli istituti finanziari sono chiamati a monitorare attentamente questo fenomeno, promuovendo politiche che bilancino l'accesso al credito con la protezione dei consumatori. Sarà fondamentale incentivare l'educazione finanziaria e fornire strumenti per un utilizzo consapevole del credito.

In un’Italia che si confronta con sfide economiche e sociali sempre più complesse, il credito al consumo continua a rappresentare una soluzione chiave per sostenere i consumi e il benessere delle famiglie. Tuttavia, il costo elevato del credito e la crescente dipendenza da strumenti come la cessione del quinto richiedono un'attenzione particolare da parte di tutti gli attori coinvolti, dai consumatori alle istituzioni finanziarie.

Ottimizzare il credito al consumo, garantendo al contempo la sostenibilità economica delle famiglie, sarà una delle principali sfide del prossimo futuro.

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