Negli ultimi anni, l’adozione dei
pagamenti digitali ha trasformato radicalmente il modo in cui le persone gestiscono le transazioni economiche. In Italia, i pagamenti digitali hanno superato l’utilizzo del contante, mentre nei Paesi nordici, come Svezia e Norvegia, meno di un acquisto su 10 viene effettuato con denaro fisico. Questi stati hanno guidato il passaggio verso una società cashless, riducendo la quantità di denaro contante in circolazione a livelli tra i più bassi al mondo rispetto al PIL. Tuttavia, un recente cambiamento di prospettiva sta spingendo queste nazioni a riconsiderare il ruolo del contante, soprattutto in risposta alle crescenti minacce informatiche e geopolitiche.
La vulnerabilità dei pagamenti digitali
Con la progressiva digitalizzazione delle economie, i pagamenti elettronici sono stati considerati una soluzione efficiente e pratica per semplificare le transazioni. Tuttavia, la Svezia, uno dei paesi leader in questa transizione, ha iniziato a vedere nell’e-banking e nelle soluzioni digitali una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale. Gli attacchi ibridi, spesso associati a tensioni geopolitiche, stanno diventando una preoccupazione crescente. La paura di interruzioni nei sistemi di pagamento digitali, che potrebbero paralizzare l’economia e le attività quotidiane, ha spinto le autorità svedesi a incoraggiare i cittadini a conservare contanti nel portafoglio.
A novembre, il ministero della Difesa svedese ha inviato un opuscolo ai cittadini, intitolato "Se arriva la crisi o la guerra", esortandoli a mantenere una scorta di denaro contante settimanale in vari tagli per garantire la possibilità di effettuare pagamenti in caso di emergenza.
Sicurezza e accessibilità: nuovi parametri prioritari
L’evoluzione verso un’economia cashless aveva come obiettivo primario l’efficienza, ma oggi la Svezia sta riconsiderando questa priorità. La banca centrale svedese ha dichiarato la necessità di adottare misure che rafforzino la preparazione nazionale, riducano l’esclusione economica e assicurino che tutti possano effettuare pagamenti anche in situazioni di crisi. La sicurezza e l’accessibilità si sono affermate come fattori altrettanto cruciali dell’efficienza nei sistemi di pagamento.
La Norvegia, un’altra nazione nordica con una penetrazione minima del contante, ha intrapreso misure simili. Un’innovativa legislazione impone sanzioni ai rivenditori che rifiutano di accettare contante, con lo scopo di preservare l’utilizzo delle banconote come soluzione di emergenza.
Un segnale per il resto del mondo
Le società nordiche sono state pioniere nella transizione verso un’economia digitale, ma la loro reazione alle nuove sfide dimostra che un sistema completamente cashless potrebbe non essere sostenibile in termini di resilienza. Il contante, spesso visto come obsoleto, sta riemergendo come un elemento cruciale per la pianificazione delle emergenze, ricordando l’importanza di un equilibrio tra digitalizzazione e sicurezza.
L’esperienza di Svezia e Norvegia offre un’importante lezione per il resto del mondo: l’efficienza dei pagamenti deve essere bilanciata con la capacità di reagire a crisi impreviste. In un contesto globale sempre più instabile, mantenere soluzioni analogiche come il contante può rappresentare un’assicurazione contro le vulnerabilità digitali.
Concludendo, sebbene i pagamenti digitali siano destinati a continuare a crescere, il ritorno al contante nei Paesi nordici ci ricorda che l’innovazione deve andare di pari passo con la preparazione e la sicurezza, sia a livello economico che sociale. Il contante non è semplicemente un mezzo di scambio, ma uno strumento strategico per affrontare i rischi di un mondo sempre più interconnesso.
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