L'oro, da sempre, è considerato un bene rifugio. L'investimento su questo metallo prezioso è indicato per proteggersi da un aumento generalizzato dell'inflazione e, pertanto, da una perdita di valore e di potere d'acquisto della moneta. Si tratta di rischi non remoti visto che le banche centrali dei paesi più industrializzati sono impegnate da qualche anno in politiche monetarie ultra espansive (emissioni di moneta e bassi tassi di interesse). Tali operazioni mettono in discussione il valore della moneta e sono state messe in campo per fronteggiare la crisi. L'oro è il sostituto più autorevole della moneta. Si può investire in oro in tre modi: comprando oro fisico in lingotti, sottoscrivendo certificati di investimento, oppure certificati rappresentativi di oro fisico.
I produttori di oro producono lingotti che arrivano a pesare da pochi grammi a 1 kg. Un kg di oro in lingotti, per avere un'idea delle cifre da mettere a disposizione, ha un valore medio, in questo periodo, di circa 40.000 euro. Per ogni lingotto di un kg ci sono 999,9 grammi di oro e 0,1 grammi di un altro metallo. Una volta acquistato un lingotto d'oro ci sono due possibilità: decidere di conservarlo in ufficio o a casa, oppure, in alternativa, depositarlo presso il caveau di una banca. Il servizio di deposito offerto dalle banche comporta, chiaramente, dei costi di assicurazione e locazione della cassetta di sicurezza. In alternativa a questa forma fisica ci sono le monete.
L'investimento in oro attraverso strumenti finanziari, invece, si sostanza nell'acquisto di certificati rappresentativi dell'andamento delle quotazioni del metallo prezioso sui mercati regolamentati. Gli strumenti finanziari che replicano l'andamento dell'oro sono gli Etc e i certificati di investimento. I primi sono dei fondi e i secondi sono delle quote di debito delle banche che restituiscono la performance del metallo prezioso. La performance dello strumento finanziario ma anche dell'oro fisico deriverà non solo dal movimento del prezzo dell'oro ma anche dal movimento del cambio Euro/Dollaro. L'oro è, infatti, quotato in Dollari USA. Fanno eccezione i cosiddetti certificati "Quanto", che immunizzano l'andamento dell'oro dal rischio di cambio. La protezione, però, costa grosso modo l'1% all'anno, lo 0,083% al mese. L'oro fisico è l'unica forma di investimento che non sconta l'imposta di bollo, una sorta di patrimoniale. Le eventuali plusvalenze da negoziazione sono esenti da imposte. Le plusvalenze sull'oro rappresentato da strumenti di investimento come i certificati vengono invece colpite con il 20% di imposta. Eventuali minusvalenze sono compensabili nell'esercizio in cui sono conseguite e nei quattro successivi.
Investire in oro è molto rischioso poiché trattasi di una materia prima molto volatile. Solo considerando l'ultimo anno, questo metallo ha fatto registrare variazioni nell'ordine del 18%, sia verso il basso che verso l'alto. L'oro, inoltre, non garantisce il pagamento di flussi cedolari. Sugli strumenti finanziari rappresentativi dell'oro esiste poi un rischio aggiuntivo, quello di credito. Se la banca che ha emesso il certificato fallisce non ci sarà in tutto o in parte il rimborso del capitale.