Il paradosso degli affitti brevi in Italia: una crisi pilotata

Affitti brevi in Italia: tra nuove norme, crisi del settore e impatti sulla proprietà privata Negli ultimi anni, il settore degli affitti brevi in Italia ha vissuto una trasformazione significativa, passando da una crescita esponenziale a una fase di contrazione e incertezza. Le nuove normative introdotte nel 2025 hanno portato a un cambiamento radicale, con conseguenze che stanno facendo discutere. Se da un lato queste regole mirano a contrastare l’abusivismo e a regolamentare un mercato in forte espansione, dall’altro hanno sollevato preoccupazioni per il loro impatto su piccoli proprietari, posti di lavoro e il diritto alla proprietà privata. Un settore in evoluzione: dati pre e post pandemia Prima della pandemia, il mercato degli affitti brevi in Italia era in piena espansione, con piattaforme come Airbnb , Booking.com , Expedia e TripAdvisor che dominavano il settore. Nel 2019, si contavano oltre 642.300 unità abitative attive su Airbnb, un numero che rappresentava una crescita ...

Taglio netto della detrazione degli interessi passivi dei mutui

La nuova manovra del governo tecnico (la cosiddetta Legge di Stabilità) vara un taglio netto della detrazione degli interessi passivi dei mutui e questa, di certo, non è una notizia positiva. Il ministro dell'economia che, per un minuto ci ha illusi grazie alla straannunciata limatura delle aliquote Irpef minime che, come si è visto, passeranno dal 27% al 26% e dal 23% al 22% a partire dal prossimo anno, contemporaneamente ha annunciato tutta una serie di misure che non solo inficiano la bontà della decisione presa, ma addirittura hanno un potenziale tale da uccidere definitivamente l'economia reale italiana! Comunque sia, per ciò che attiene questo blog, il tema dei mutui è quello da mettere in primo piano. Su questo fronte c'è da dire che il nuovo tetto per le spese detraibili al 19% sarà pari a 3.000 euro, il che vuol dire che chi oggi porta in detrazione, ad esempio, 4.000 euro di interessi passivi del mutuo dovrà rinunciare a 1.000 euro di spesa, cioè ad una detrazione di 190 euro. Una mini rata aggiuntiva a tutti gli effetti. Sul piano delle deduzioni fiscali, la nuova franchigia è stata elevata a 250 euro. Per chi dichiara un reddito fino a 15.000 euro non cambierà nulla, invece per chi ha una capacità reddituale superiore, il discorso è un po' più complesso e inerisce tutte le agevolazioni che riguardano i contributi ai fondi pensionistici e sanitari, gli assegni al coniuge in caso di separazione, gli interessi sui mutui, le spese veterinarie, quelle funebri, scolastiche e alcune erogazioni liberali, più altre voci ancora. Saranno risparmiate le spese sanitarie. L’effetto della franchigia sarà sostanzialmente di eliminare i piccoli sconti. E come se non bastasse, dall'anno prossimo aumenterà anche l'IVA di un punto.

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