Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

La bomba spagnola è innescata! Aumenta il rischio di insolvenza sui mutui

La crisi economica potrebbe riservare ancora una sgradita e quanto mai problematica coda derivante dal sempre crescente rischio di insolvenza legato ai mutui ipotecari erogati da istituti bancari spagnoli. A luglio, toccando quota 169.330 miliardi di euro, la quota dei mutui in sofferenza ha stabilito un ennesimo massimo storico, al 9,86% dei mutui totali. Gli effetti negativi di un'eventuale conferma dei sospetti legati al mancato pagamento delle rate dei mutui posti in essere in Spagna, rischierebbero di aggravare non solo la situazione economica iberica ma dell'intera Eurozona. Mentre la Spagna continua ad accusare l'effetto combinato della crisi dell'area euro e del crollo del mercato immobiliare interno, sul quale le banche spagnole si trovano eccessivamente esposte, i bilanci delle banche iberiche sono a rischio default e vantano un numero considerevolissimo di immobili che non si riescono a vendere. Il quadro della situazione è talmente nero che Madrid non esclude affatto il possibile ricorso al piano anti-spread promosso dalla Bce qualche giorno fa. Si spera in qualche segnale positivo che, per la verità è giunto, anche se timidamente in sede di collocamento dei titoli di Stato a breve scadenza, a 12 e 18 mesi con cui complessivamente Madrid ha raccolto lievemente più del previsto: 4.576 miliardi di euro. Il quadro complessivo della situazione resta assai drammatico e urge un intervento serio a livello centrale per far fronte efficacemente all'emergenza che, altrimenti, qualora si protraesse nel tempo, rischierebbe di contaggiare il resto d'Europa.

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