Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

La bomba spagnola è innescata! Aumenta il rischio di insolvenza sui mutui

La crisi economica potrebbe riservare ancora una sgradita e quanto mai problematica coda derivante dal sempre crescente rischio di insolvenza legato ai mutui ipotecari erogati da istituti bancari spagnoli. A luglio, toccando quota 169.330 miliardi di euro, la quota dei mutui in sofferenza ha stabilito un ennesimo massimo storico, al 9,86% dei mutui totali. Gli effetti negativi di un'eventuale conferma dei sospetti legati al mancato pagamento delle rate dei mutui posti in essere in Spagna, rischierebbero di aggravare non solo la situazione economica iberica ma dell'intera Eurozona. Mentre la Spagna continua ad accusare l'effetto combinato della crisi dell'area euro e del crollo del mercato immobiliare interno, sul quale le banche spagnole si trovano eccessivamente esposte, i bilanci delle banche iberiche sono a rischio default e vantano un numero considerevolissimo di immobili che non si riescono a vendere. Il quadro della situazione è talmente nero che Madrid non esclude affatto il possibile ricorso al piano anti-spread promosso dalla Bce qualche giorno fa. Si spera in qualche segnale positivo che, per la verità è giunto, anche se timidamente in sede di collocamento dei titoli di Stato a breve scadenza, a 12 e 18 mesi con cui complessivamente Madrid ha raccolto lievemente più del previsto: 4.576 miliardi di euro. Il quadro complessivo della situazione resta assai drammatico e urge un intervento serio a livello centrale per far fronte efficacemente all'emergenza che, altrimenti, qualora si protraesse nel tempo, rischierebbe di contaggiare il resto d'Europa.

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