Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Citigroup chiude la querelle con gli investitori versando 590 milioni di dollari

Sembrava una storia infinita, ma alla fine, dopo diversi anni di lotte e dispute senza esclusione di colpi a livello legale, tra Citigroup e investitori è "pace" fatta! Certo, verrebbe da dire che si tratta di una pace un po' costosetta, ma alla fine non si può dire che, dopo il versamento di 590 milioni di dollari, il colosso statunitense sia andato a finire sull'orlo del fallimento, anzi, l'azione risarcitoria ha innescato un meccanismo assai positivo che oggi ha fatto schizzare il titolo, in Borsa, in su dell'1,94%. Citigroup era accusata di aver nascosto agli investitori l'esposizione ai subprime alla vigilia della crisi. Un'omissione pesante che costerà cara ad alcuni ex manager di Citigroup che sono accusati di aver nascosto il fatto che non fossero state effettuate svalutazioni sui titoli subprime, quando ormai era evidente che il collasso del mercato immobiliare avrebbe avuto un effetto anche su Citigroup. Riepilogando brevemente, i punti salienti della vicenda sono i seguenti. Citigroup ha annunciato oggi di aver raggiunto un accordo con gli investitori, con riserva di approvazione del tribunale, per risolvere definitivamente una disputa sfociata in una class action intentata per conto di investitori che hanno acquistato azioni ordinarie Citigroup durante il periodo 26 febbraio 2007 - 18 Aprile 2008. In base ai termini della soluzione proposta, Citigroup dovrà pagare un totale di 590 milioni di dollari. L'azione collettiva si è basata, tra le altre cose, anche e soprattutto sulla responsabilità oggettiva di chi, all'epoca dei fatti, ha reiteratamente indotto gli investitori a sottoscrivere prodotti poco sicuri fornendo informazioni errate, inducendo, di fatto, in errore chi, in buona fede, aveva accettato di investire i propri risparmi fidandosi delle informazioni rassicuranti ricevute da parte del personale del colosso finanziario. Citigroup, pur negando e respingendo al mittente tutte le accuse ha accettato di sottoscrivere questo accordo milionario unicamente al fine di eliminare gli oneri e le incertezze, nonché la spesa inerente lo svolgimento di ulteriori lunghi processi.

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