Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Citigroup chiude la querelle con gli investitori versando 590 milioni di dollari

Sembrava una storia infinita, ma alla fine, dopo diversi anni di lotte e dispute senza esclusione di colpi a livello legale, tra Citigroup e investitori è "pace" fatta! Certo, verrebbe da dire che si tratta di una pace un po' costosetta, ma alla fine non si può dire che, dopo il versamento di 590 milioni di dollari, il colosso statunitense sia andato a finire sull'orlo del fallimento, anzi, l'azione risarcitoria ha innescato un meccanismo assai positivo che oggi ha fatto schizzare il titolo, in Borsa, in su dell'1,94%. Citigroup era accusata di aver nascosto agli investitori l'esposizione ai subprime alla vigilia della crisi. Un'omissione pesante che costerà cara ad alcuni ex manager di Citigroup che sono accusati di aver nascosto il fatto che non fossero state effettuate svalutazioni sui titoli subprime, quando ormai era evidente che il collasso del mercato immobiliare avrebbe avuto un effetto anche su Citigroup. Riepilogando brevemente, i punti salienti della vicenda sono i seguenti. Citigroup ha annunciato oggi di aver raggiunto un accordo con gli investitori, con riserva di approvazione del tribunale, per risolvere definitivamente una disputa sfociata in una class action intentata per conto di investitori che hanno acquistato azioni ordinarie Citigroup durante il periodo 26 febbraio 2007 - 18 Aprile 2008. In base ai termini della soluzione proposta, Citigroup dovrà pagare un totale di 590 milioni di dollari. L'azione collettiva si è basata, tra le altre cose, anche e soprattutto sulla responsabilità oggettiva di chi, all'epoca dei fatti, ha reiteratamente indotto gli investitori a sottoscrivere prodotti poco sicuri fornendo informazioni errate, inducendo, di fatto, in errore chi, in buona fede, aveva accettato di investire i propri risparmi fidandosi delle informazioni rassicuranti ricevute da parte del personale del colosso finanziario. Citigroup, pur negando e respingendo al mittente tutte le accuse ha accettato di sottoscrivere questo accordo milionario unicamente al fine di eliminare gli oneri e le incertezze, nonché la spesa inerente lo svolgimento di ulteriori lunghi processi.

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