Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Torna la commissione di massimo scoperto anche se avrà un nome diverso

Non ne sentivamo di certo la mancanza, ma tra le altre norme varate dal Governo Monti, spunta la reintroduzione della famigerata commissione di massimo scoperto, anche se non si chiamerà più così, ma bensì, "commissione onnicomprensiva" o "commissione di istruttoria veloce" a seconda dei casi. Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta. Sul fronte dei fidi il decreto sulle liberalizzazioni stabilisce che i contratti di apertura di credito e di conto corrente già esistenti, devono essere adeguati entro 90 giorni con la "commissione onnicomprensiva" o la "commissione di istruttoria veloce", che hanno sostituito la commissione di massimo scoperto, introdotte all'articolo 117 bis del Testo Unico Bancario. Entro tre mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, i contratti di apertura di credito, meglio conosciuti come fidi, potranno quindi prevedere, quali unici oneri a carico del cliente, una commissione onnicomprensiva, calcolata in maniera proporzionale rispetto alla somma messa a disposizione del cliente e alla durata dell'affidamento e un tasso di interesse debitore sulle somme prelevate, che però dovrà essere corrisposta anche per sconfinamenti di un solo giorno. Per andare incontro alle esigenze delle aziende di credito, sono stati abrogati infatti i commi 1 e 3 dell'articolo 2 bis del decreto legge 185/2008, convertito dalla legge 2/2009, che esentava i clienti dal pagamento delle commissioni di massimo scoperto se il saldo del conto risultava a debito per un periodo continuativo inferiore a 30 giorni. L'ammontare della commissione onnicomprensiva non potrà comunque superare lo 0,5%, per trimestre, della somma messa a disposizione. Tuttavia, a fronte di sconfinamenti in assenza di affidamento o oltre il limite del fido, i conti correnti e i fidi possono prevedere, quali unici oneri a carico del cliente, una commissione di istruttoria veloce determinata in misura fissa, espressa in valore assoluto, commisurata ai costi e un tasso di interesse debitore sull'ammontare dello sconfinamento. Altre clausole che prevedono oneri diversi o non conformi a questi sono nulle ma non comportano la nullità del contratto di fido o di conto corrente.

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