Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Titoli e libretti al portatore, cosa fare?

Con la manovra d'agosto, nuove restrizioni sono entrate in vigore anche per i libretti di deposito al portatore, siano essi bancari o postali, così come per qualsiasi altra categoria di titoli al portatore, in euro o in valuta estera (ad esempio gli assegni). Innanzitutto scatta il divieto di trasferimento a qualsiasi titolo tra soggetti diversi di questi libretti al portatore, quando il valore dell'operazione, anche frazionata, è pari o superiore a 2.500 euro. Inoltre, da venerdì 30 settembre, il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore non può essere pari o superiore a 2.500 euro. Finora il tetto massimo era fissato a 5.000 euro. Tutti i libretti di deposito al portatore, siano essi bancari o postali, esistenti al 13 agosto, se hanno un saldo pari o superiore a 2.500 euro, devono essere estinti dal portatore. In alternativa, il loro saldo dev'essere riportato entro i 2.500 euro. E' bene ricordare che la violazione delle nuove norme, entrate in vigore lo scorso 13 agosto, fa scattare una sanzione pecuniaria variabile tra il 20% e il 40% del saldo del libretto. Dunque, nel caso in cui 5.000 euro non venissero ridotti a 2.500 euro, ci si potrà vedere comminata una multa compresa tra i 1.000 euro e i 2.000 euro.

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