Credito al consumo in crescita: tassi alti e rischi per le famiglie

Gli italiani e il credito al consumo: sempre più acquisti a rate e meno certezze sul fronte dei mutui Il credito al consumo in Italia continua a crescere nel 2024, ma i costi restano tra i più alti d’Europa. Aumentano i prestiti personali, si consolidano le cessioni del quinto, e peggiorano le condizioni sui mutui. Ecco tutti i dati aggiornati e un’analisi approfondita dei rischi legati all’indebitamento delle famiglie italiane. Cresce il credito al consumo in Italia: +5,3% nel 2024 Negli ultimi anni, il credito al consumo in Italia ha registrato una crescita costante, e il 2024 non ha fatto eccezione. Secondo i dati raccolti dalla Fondazione Fiba di First Cisl, su base Bankitalia e Bce, il volume complessivo dei finanziamenti al consumo è aumentato del 5,3% , passando da 160,7 a 169,3 miliardi di euro. Un trend in salita che si inserisce in un contesto socio-economico in cui l’acquisto a rate non è più solo una comodità, ma spesso una necessità per le famiglie italiane . Presti...

Mutui: si stima un calo delle rate nell'ordine del 4%

Non tutti gli aspetti di una crisi finanziaria sono necessariamente da dimenticare e lo sa bene chi in questi giorni sta osservando l'andamento dei tassi Euribor, quelli ben noti alle famiglie perché servono a determinare le rate dei mutui variabili. Da quando la tensione per i debiti europei si è acutizzata (e le Borse sono crollate) il valore di questi indicatori è leggermente sceso (il tasso interbancario a un mese è adesso all'1,37% e quello a tre mesi all'1,53%). Per ora si tratta di pochi centesimi, che però sono piuttosto significativi perché arrivano ad interrompere una fase di rialzi che non era preoccupante, ma che qualche effetto sulle rate lo aveva già fatto sentire. Guardando al futuro prossimo la prospettiva sembra farsi più rosea, perché i mercati sembrano pronosticare una sostanziale riduzione dei tassi Euribor. Se i livelli dovessero confermarsi si potrebbe prevedere da qui a un anno una riduzione media attorno al 4% per le rate (e il 10% in meno rispetto ai valori che si temevano soltanto un mese fa). Le tensioni Hanno anche sortito l'effetto di abbassare sensibilmente gli Irs (il 10 anni è al 2,81%, il 20 anni è al 3,22%), cioè i tassi che servono da base per il mutuo fisso e che ora potrebbero tornare nuovamente appetibili se pur in un'ottica di lunghissimo periodo.

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