Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Mutui: il tasso variabile è ancora da preferire al fisso

L'Euribor, il parametro al quale sono agganciati i mutui a tasso variabile, nella sua versione a un mese, ha fatto registrare una performance pari all'1,27%, superando, quindi, dello 0,02% il tasso Bce, a tutt'oggi fermo all'1,25%. L'Euribor a tre mesi, invece, ha già ampiamente superato questa soglia attestandosi all'1,44%. Se a questo si aggiunge una quasi insignificante frenata dell'Eurirs, che è il parametro di riferimento per i mutui a tasso fisso, si capisce come ancora la forbice tra le due tipologie di finanziamento ci induca a preferire i mutui a tasso variabile. Da un'indagine effettuata dal "Corriere Economia" si evince chiaramente che il tasso fisso risulterebbe conveniente solo qualora il costo del denaro salisse di almeno due punti e mezzo e se l'incremento, poi, rimanesse costante almeno per tutta la prima metà di vita del mutuo. Tuttavia, però, prima di scegliere il tasso variabile è necessario valutare se si sarebbe realisticamente in grado di far fronte ad aumenti, teorici ma non impossibili, di almeno il 40%, o più, della rata. Nell'arco di quest'anno non è escluso un nuovo ritocco dei tassi da parte della Bce e, molti analisti stimano che per fine anno il costo del denaro potrebbe giungere fino alla soglia del 2%. In uno scenario del genere è bene notare come, tuttavia, l'Euribor a un mese si sia posizionato al di sopra del valore del tasso Bce, dopo aver quotato meno per oltre due anni, solo dall'inizio di questo mese. La differenza tra i due tassi considerati il benchmark, l'Euribor a tre mesi e l'Eurirs a 20 anni, è di ben 250 punti. Il divario minimo si è registrato a marzo 2009, con 206 punti, il massimo a novembre 2009, con 330 punti. Via libera al tasso variabile dunque, ma non sarebbe una cattiva idea individuare un prodotto che permetta di passare al tasso fisso dopo un certo lasso di tempo.

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