Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Meglio i Bot o i conti di deposito?

Meglio i Bot o i conti di deposito? A chi si stesse chiedendo quale di queste due opzioni possa essere la miglior scelta, verrebbe da dire che, senz'altro, nel breve periodo, i conti di deposito sono la scelta più azzeccata. Infatti, per chi preferisce adottare un atteggiamento attendista, effettuando investimenti a breve termine, ovvero finché i tassi non saranno aumentati, le alternative potrebbero essere i Bot a tre o sei mesi (i cui rendimenti però sono inferiori al 2%) oppure i conti di deposito bancari che, in molti casi, possono garantire rendimenti più che accettabili. Relativamente a quest'ultima possibilità, va sottolineato che a parità di rendimento lordo l'imposizione fiscale (27%) sfavorisce i conti di deposito rispetto ai Bot (tassati al 12,50%). Il risparmiatore, inoltre, deve fare attenzione alla tipologia di deposito sottoscritto: se "a vista" consente la massima flessibilità in termine di prelievo, mentre se "a tempo" vincola l'investitore a tre, sei o dodici mesi (a parità di altre condizioni sono ovviamente da preferire i primi). Vanno poi verificati costi e commissioni ed eventuali condizioni accessorie che potrebbero limitare anche di molto la convenienza relativa dei conti di deposito. Fatte queste importanti precisazioni, va comunque segnalata la presenza di numerose offerte da parte di alcuni istituti che consentono, soprattutto sui depositi "a tempo", di spuntare rendimenti (anche al netto della maggiore tassazione) maggiori rispetto ai Bot.

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