Come i dazi di Trump influenzano mutui e prestiti personali

Trump, dazi e mercato dei prestiti: quali connessioni? Nel corso del suo mandato, Donald Trump ha reso i dazi commerciali un pilastro della sua politica economica. Con l'obiettivo dichiarato di proteggere l'industria americana e riequilibrare il disavanzo commerciale con paesi come la Cina, il Canada, il Messico e l'Unione Europea, l'ex presidente degli Stati Uniti ha introdotto una serie di tariffe su centinaia di miliardi di dollari di beni importati. Se da un lato questi provvedimenti sono stati salutati con favore da alcuni settori industriali americani, dall'altro hanno innescato una serie di reazioni a catena nei mercati finanziari e del credito, con ripercussioni anche in ambiti apparentemente distanti come quello dei mutui e dei prestiti personali. In questo articolo, analizzeremo in profondità come la politica dei dazi di Trump abbia influenzato i tassi di interesse, l'inflazione, il mercato immobiliare, il comportamento delle banche e, indirettamente,...

Il mutuo a durata variabile con rata fissa è una trappola!

Il mutuo a durata variabile con rata fissa è una trappola! E' evidente che, oggigiorno, contrarre un mutuo a tasso variabile risulta essere conveniente visti i tassi particolarmente bassi determinati dal livello assai contenuto dell'Euribor. Però, dietro l'angolo è attesa una nuova impennata dei tassi che potrebbe causare l'immediato aumento del capitale e degli interessi da rimborsare alla banca se si è provveduto a stipulare un mutuo a tasso variabile ma a rata costante. La ragione è presto detta. Un mutuo di questo tipo vi garantisce la "tranquillità" di sapere sempre con precisione l'ammontare della rata mensile da corrispondere all'istituto di credito, però, a fronte di questo "vantaggio", in caso di rialzo dei tassi, la durata del finanziamento aumenta e con essa anche gli interessi da pagare. Ad esempio, se avete contratto un mutuo di 100.000 euro, al tasso iniziale del 2,50%, di durata ventennale, se dopo due anni dall'inizio del mutuo i tassi sono lievitati di 2 punti percentuali, le rate non saranno più 240 ma bensì 278, e le 38 rate aggiuntive comporterebbero un aggravio di spesa pari a circa 20.000 euro! Appare, dunque, evidente come questa tipologia di mutuo sia poco conveniente. La soluzione migliore, al momento rimane il mutuo variabile con cap, ovvero quel mutuo in cui è previsto un limite massimo predeterminato oltre il quale il tasso non può salire, anche se i tassi di mercato dovessero farlo.

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