Credito al consumo: +5,3% in Italia, confronto europeo Taeg

Credito al consumo in aumento in Italia: +5,3% nel 2024 Un trend crescente negli acquisti a rate Negli ultimi anni, gli italiani hanno manifestato una crescente propensione ad acquistare beni e servizi a rate, portando a un notevole incremento del credito al consumo . Secondo i dati più recenti, nel 2024 si è registrata una crescita del 5,3% nel volume dei finanziamenti, che ha raggiunto i 169,3 miliardi di euro rispetto ai 160,7 miliardi del 2023. Questo fenomeno si inserisce in un contesto di lieve ripresa generale dei prestiti erogati alle famiglie, che hanno segnato un aumento dello 0,5%. L’analisi di questo trend è stata condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl, che, attraverso i dati di Bankitalia e della Bce, ha evidenziato come l'Italia si collochi tra i primi posti in Europa per il costo dei finanziamenti personali, una situazione che si consolida anche nel 2025. Il costo del credito in Italia: un confronto europeo Una delle principali criticità emerse dall’analisi...

Le polizze sui mutui sono poco trasparenti

Le polizze sui mutui sono poco trasparenti. A questa conclusione è giunta l'Isvap, dopo un'attenta valutazione dei principali contratti di mutuo disponibili oggi sul mercato e delle polizze ad essi collegate. In particolare l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo ha fatto presente che, nella direttiva europea numero 83/2002 sui contratti vita, non compare la parola "costi" e, tra le informazioni dovute al contraente, vi è quella relativa ai premi di ciascuna garanzia ma soltanto qualora siffatte informazioni risultino appropriate.

L'Isvap dopo aver accertato l'abnorme entità degli oneri che gravano sui clienti delle polizze mutui e girati alle reti di vendita - ben il 52% dei premi, su una raccolta annua di circa 2 miliardi - ha imposto nel suo regolamento una piena trasparenza. Questo provvedimento fa seguito anche al fallimento dell'autoregolamentazione.

Nel 2008, sia l'Abi che l'Ania avevano prescritto di dare al mutuatario un'informativa in merito all'entità dei costi a suo carico, con l'indicazione della quota parte percepita dal mutuante collocatore, ovvero dalla rete bancaria. Queste indicazioni purtroppo, però, sono rimaste lettera morta.

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