Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

La class action pubblica

La class action pubblica è regolata dalle direttive della Civit (Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle pubbliche amministrazioni). Dalle primissime indiscrezioni emerge forte la volontà di puntare sugli standard qualitativi ed economici degli uffici pubblici. Queste indicazioni saranno valide per tutti gli enti locali, per le altre pubbliche amministrazioni e per i concessionari di servizi pubblici.

Ma quando si può presentare un'azione contro un'amministrazione pubblica?

I casi generalmente sono tre:

  • Violazione dei termini;
  • Mancata emanazione di atti amministrativi entro i termini fissati dalla legge o da un regolamento specifico;
  • Violazione di carte di servizi adottate dalle amministrazioni.
In un prossimo futuro sarà possibile procedere anche per la violazione degli standard qualitativi ed economici che devono essere definiti in conformità con le linee guida Civit.

Le linee guida Civit sono solo un atto prodromico che contiene le indicazioni di massima cui i singoli uffici devono attenersi per varare i propri standard qualitativi ed economici, dalla cui violazione scaturisce il diritto attribuito agli utenti di ottenere giustizia. A differenza di quella civile, però, la class action pubblica non da all'utente l'opportunità di ottenere alcun risarcimento danni ma, con essa, può ottenere il ripristino della funzione o la corretta erogazione di un servizio.

Ecco quali sono i passaggi da compiere per effettuare una class action pubblica:

  • La diffida è il passaggio preliminare della versione pubblica della class action. Con questa il cittadino chiede all'amministrazione o al concessionario del servizio pubblico di effettuare entro 90 giorni gli interventi necessari alla soddisfazione dei soggetti interessati;
  • Decorsi i 90 giorni senza che l'amministrazione o il concessionario del servizio pubblico abbiano risolto il problema, oppure lo abbiano risolto solo in parte, si può presentare ricorso per class action davanti al giudice amministrativo;
  • A partire dalla scadenza del termine di 90 giorni, il cittadino ha a disposizione un anno di tempo per presentare il ricorso al Tar. Il termine è perentorio: il suo superamento esclude l'ammissibilità della class action pubblica.
La class action pubblica - Direttive Civit

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