Il trattamento del creditore ipotecario nel fallimento

Il trattamento del creditore ipotecario nel fallimento: una guida dettagliata Nel vasto panorama delle procedure fallimentari, il trattamento del creditore ipotecario è un tema centrale, capace di influenzare la gestione del credito e la distribuzione delle risorse. Questo articolo offre un'analisi approfondita delle normative e delle implicazioni che regolano la posizione del creditore ipotecario nel fallimento, con l'obiettivo di fornire informazioni utili e chiare per operatori economici e lettori interessati. Nel fallimento, l'ordinamento italiano stabilisce una gerarchia rigorosa per il trattamento dei creditori, basata sul tipo di credito vantato e sulle garanzie associate. Questa classificazione, regolata dal codice civile e dalla legge fallimentare, è fondamentale per garantire un approccio sistematico ed equo alla distribuzione delle risorse. Vediamo ora in dettaglio le caratteristiche e il funzionamento delle principali categorie creditizie. 1. Crediti prededucibi...

La class action pubblica

La class action pubblica è regolata dalle direttive della Civit (Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle pubbliche amministrazioni). Dalle primissime indiscrezioni emerge forte la volontà di puntare sugli standard qualitativi ed economici degli uffici pubblici. Queste indicazioni saranno valide per tutti gli enti locali, per le altre pubbliche amministrazioni e per i concessionari di servizi pubblici.

Ma quando si può presentare un'azione contro un'amministrazione pubblica?

I casi generalmente sono tre:

  • Violazione dei termini;
  • Mancata emanazione di atti amministrativi entro i termini fissati dalla legge o da un regolamento specifico;
  • Violazione di carte di servizi adottate dalle amministrazioni.
In un prossimo futuro sarà possibile procedere anche per la violazione degli standard qualitativi ed economici che devono essere definiti in conformità con le linee guida Civit.

Le linee guida Civit sono solo un atto prodromico che contiene le indicazioni di massima cui i singoli uffici devono attenersi per varare i propri standard qualitativi ed economici, dalla cui violazione scaturisce il diritto attribuito agli utenti di ottenere giustizia. A differenza di quella civile, però, la class action pubblica non da all'utente l'opportunità di ottenere alcun risarcimento danni ma, con essa, può ottenere il ripristino della funzione o la corretta erogazione di un servizio.

Ecco quali sono i passaggi da compiere per effettuare una class action pubblica:

  • La diffida è il passaggio preliminare della versione pubblica della class action. Con questa il cittadino chiede all'amministrazione o al concessionario del servizio pubblico di effettuare entro 90 giorni gli interventi necessari alla soddisfazione dei soggetti interessati;
  • Decorsi i 90 giorni senza che l'amministrazione o il concessionario del servizio pubblico abbiano risolto il problema, oppure lo abbiano risolto solo in parte, si può presentare ricorso per class action davanti al giudice amministrativo;
  • A partire dalla scadenza del termine di 90 giorni, il cittadino ha a disposizione un anno di tempo per presentare il ricorso al Tar. Il termine è perentorio: il suo superamento esclude l'ammissibilità della class action pubblica.
La class action pubblica - Direttive Civit

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