Il paradosso degli affitti brevi in Italia: una crisi pilotata

Affitti brevi in Italia: tra nuove norme, crisi del settore e impatti sulla proprietà privata Negli ultimi anni, il settore degli affitti brevi in Italia ha vissuto una trasformazione significativa, passando da una crescita esponenziale a una fase di contrazione e incertezza. Le nuove normative introdotte nel 2025 hanno portato a un cambiamento radicale, con conseguenze che stanno facendo discutere. Se da un lato queste regole mirano a contrastare l’abusivismo e a regolamentare un mercato in forte espansione, dall’altro hanno sollevato preoccupazioni per il loro impatto su piccoli proprietari, posti di lavoro e il diritto alla proprietà privata. Un settore in evoluzione: dati pre e post pandemia Prima della pandemia, il mercato degli affitti brevi in Italia era in piena espansione, con piattaforme come Airbnb , Booking.com , Expedia e TripAdvisor che dominavano il settore. Nel 2019, si contavano oltre 642.300 unità abitative attive su Airbnb, un numero che rappresentava una crescita ...

Cos'è un certificato di deposito?

Un certificato di deposito è un titolo di credito emesso dalle banche commerciali che può avere scadenza non superiore ai 18 mesi (a breve termine) oppure compresa tra i 18 e i  60 mesi (a medio termine).

I certificati di deposito a breve termine sono al portatore e il tasso d'interesse è diverso a seconda della scadenza. Ovviamente, a scadenze più lunghe corrispondono tassi più elevati e viceversa.

All'atto dell'acquisto il risparmiatore versa l'importo del certificato di deposito e alla scadenza la banca gli restituisce il montante, che è costituito dal capitale più gli interessi.

Il montante si determina calcolando gli interessi e detraendo la ritenuta fiscale.

I certificati di deposito a medio termine sono emessi dagli istituti di credito speciale (ad esempio, Mediobanca). Essi possono essere nominativi o al portatore.

In buona sostanza, i certificati di depositi possono essere suddivisi in tre categorie:

  1. Certificati di deposito a tasso fisso: remunerano l'investimento ad un tasso di interesse fisso stabilito prima dell'emissione;
  2. Certificati di deposito a tasso variabile: remunerano l'investimento ad un tasso di interesse variabile. Il tasso varia a determinate scadenze temporali seguendo i tassi di mercato;
  3. Certificati di deposito zero-coupon: sono senza cedola (coupon) non liquidano periodicamente gli interessi ma li corrispondono unitamente al capitale alla scadenza del titolo.
In linea di massima i certificati di deposito rappresentano una buona forma di investimento a basso rischio.

Tra i principali rischi a cui si può andare incontro citiamo:

  • la  variabilità del tasso di cambio, qualora il deposito sia in valuta estera;
  • la possibilità di variazione del tasso di interesse nel caso di certificati di deposito emessi a tasso variabile;
  • l' impossibilità di beneficiare di eventuali fluttuazioni dei tassi al rialzo qualora il certificato di deposito sia a tasso fisso;
  • il cosiddetto rischio di controparte. I titoli nominativi sono garantiti nel limite di euro 103.291,38, così come previsto dallo Statuto del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

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