Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

L'Ecofin lancia 4 allarmi per la tenuta del sistema bancario!

I rischi nei mercati finanziari "sono aumentati in misura significativa" e i tassi forward indicano "che le tensioni persisteranno almeno fino alla conclusione dell'anno".

Questa è la dura e realistica valutazione dei 27 ministeri dell'economia contenuta in un rapporto preparato per la riunione informale dell'Ecofin. L'istituto ritiene prematuro parlare di svolta o di ritorno alla normalità nonostante la recente ventata di ottimismo raccolto dalle Borse.

Sono quattro i pericoli principali secondo il Comitato economico e finanziario dell'Unione Europea in cui sono rappresentati i governi.

Primo, "la propagazione dello stress di liquidità e il livello di concentrazione nei mercati monetari e nei mercati obbligazionario ed equity".

Secondo, l'estensione delle perdite nei settori bancario e assicurativo e i livelli di adeguatezza del capitale "alla luce della disponibilità e del costo di nuovo capitale e dell'impatto sui bilanci".

Il terzo pericolo ha a che fare con le difficoltà di alcuni private equity e hedge funds "con possibili effetti di contagio".

Il quarto proviene dall'industria assicurativa monolinè "con l'impatto sui rating e i collaterali". Al centro dell'attenzione le banche.

I dati dei grandi gruppi dell'eurozona "indicano che il calo del reddito al netto delle imposte dovuto alle turbolenze ammonterebbe a circa 22 miliardi di euro, cifra che potrebbe più che raddoppiare se si tenesse conto delle grandi istituzioni dell'Unione Europea che non fanno parte dell'eurozona".

A febbraio, il Fondo Monetario Internazionale, indicava che le perdite globali ammontavano a 190 miliardi di dollari. Attualmente "resta diffusa l'incertezza sulla scala e sulla distribuzione di ulteriori perdite. (Fonte tecnica: Ecofin)

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