Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Aumentano gli spread sui mutui ipotecari

E' il primo segnale d'incidenza della crisi legata ai mutui subprime statunitensi.

Già ad Ottobre dello scorso anno si erano avute delle avvisaglie di quanto sta accadendo oggi. L'aumento progressivo dei margini di guadagno delle banche sui mutui ipotecari, il differenziale applicato dalla banca sui tassi ufficiali, tecnicamente definito spread, si sta, via via, facendo sempre più consistente.

Il primo istituto di credito che si è distinto per la rapidità nel comprendere gli effetti della crisi internazionale è stata Banca Intesa Sanpaolo. Il ritocco allo spread sui mutui, per i prodotti offerti allo sportello, è compreso tra lo 0,4% e l'1%, ovvero un aumento pari allo 0,6%, un'enormità!

Anche altri importanti colossi del credito, purtroppo, si stanno adeguando a questa politica rialzista. Unicredit Banca, ad esempio, ha aumentato lo spread sul "Mutuo One" dello 0,20%, nell'ultimo trimestre, portandolo dallo 0,70% allo 0,9%.

Monte dei Paschi di Siena (MPS)ha effettuato ritocchi dello stesso ordine di grandezza, portando lo spread dall'1,20% all'1,40%.

Anche Ing Direct, che ha, da sempre, fatto dei costi ridotti il cavallo di Troia per conquistare fette di mercato nel nostro Paese, non ha resistito alla tentazione e, dal primo gennaio di quest'anno, ha incrementato dello 0,1% lo spread sul "Mutuo Arancio" a tasso fisso a 25/30 anni e dello 0,05% quello sui finanziamenti a rate costanti, per importi inferiori a 100.000 euro.

Se non si provvederà a ritoccare gli stipendi e le pensioni, in maniera adeguata, il rischio di ulteriori sofferenze per i cittadini è consistente, in quanto si fa sempre più frequente l'impossibilità di far fronte alle rate di rimborso dei mutui, con conseguente pignoramento dell'unità immobiliare. Un circolo vizioso che sta contribuendo in maniera consistente a dissestare l'economia, già fragile, delle famiglie italiane.

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