Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Un italiano su due non riesce a risparmiare e se lo fa, investe in sicurezza!

Dal XXV rapporto Bnl/Einaudi è emerso che ben il 51% degli italiani non riesce a risparmiare e che quando lo fa e decide di investire il proprio denaro, non ama correre rischi. Il mattone è considerato la forma d'investimento migliore in assoluto dall'88,5% degli italiani e il 26% di chi ha risparmiato nel 2007 lo ha fatto per acquistare e ristrutturare l'abitazione.

Sono aumentati gli investimenti in obbligazioni e titoli di Stato a differenza dei fondi comuni, stabili rispetto al recente passato. In deciso calo i titoli azionari.

Per ciò che attiene i costi legati al conto corrente bancario, sorprendentemente il 52,2% degli italiani si è detto soddisfatto a fronte del 47,8% che resta ancora critico e insoddisfatto.

Il 52,7% degli intervistati, che ha contratto un mutuo ipotecario a tasso variabile lo ha fatto senza essere consapevole del rischio legato alla variazione dei tassi d'interesse. Tuttavia, vi è scarsa consapevolezza dell'investimento finanziario anche tra i mutuatari a tasso fisso, che non sanno di essere protetti dal rischio di tasso.

Tutto sommato si tratta di un quadro poco positivo che lascia trasparire, con forza, delle oggettive difficoltà, da parte delle famiglie, a far fronte alle più comuni esigenze.

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