Il paradosso degli affitti brevi in Italia: una crisi pilotata

Affitti brevi in Italia: tra nuove norme, crisi del settore e impatti sulla proprietà privata Negli ultimi anni, il settore degli affitti brevi in Italia ha vissuto una trasformazione significativa, passando da una crescita esponenziale a una fase di contrazione e incertezza. Le nuove normative introdotte nel 2025 hanno portato a un cambiamento radicale, con conseguenze che stanno facendo discutere. Se da un lato queste regole mirano a contrastare l’abusivismo e a regolamentare un mercato in forte espansione, dall’altro hanno sollevato preoccupazioni per il loro impatto su piccoli proprietari, posti di lavoro e il diritto alla proprietà privata. Un settore in evoluzione: dati pre e post pandemia Prima della pandemia, il mercato degli affitti brevi in Italia era in piena espansione, con piattaforme come Airbnb , Booking.com , Expedia e TripAdvisor che dominavano il settore. Nel 2019, si contavano oltre 642.300 unità abitative attive su Airbnb, un numero che rappresentava una crescita ...

Un italiano su due non riesce a risparmiare e se lo fa, investe in sicurezza!

Dal XXV rapporto Bnl/Einaudi è emerso che ben il 51% degli italiani non riesce a risparmiare e che quando lo fa e decide di investire il proprio denaro, non ama correre rischi. Il mattone è considerato la forma d'investimento migliore in assoluto dall'88,5% degli italiani e il 26% di chi ha risparmiato nel 2007 lo ha fatto per acquistare e ristrutturare l'abitazione.

Sono aumentati gli investimenti in obbligazioni e titoli di Stato a differenza dei fondi comuni, stabili rispetto al recente passato. In deciso calo i titoli azionari.

Per ciò che attiene i costi legati al conto corrente bancario, sorprendentemente il 52,2% degli italiani si è detto soddisfatto a fronte del 47,8% che resta ancora critico e insoddisfatto.

Il 52,7% degli intervistati, che ha contratto un mutuo ipotecario a tasso variabile lo ha fatto senza essere consapevole del rischio legato alla variazione dei tassi d'interesse. Tuttavia, vi è scarsa consapevolezza dell'investimento finanziario anche tra i mutuatari a tasso fisso, che non sanno di essere protetti dal rischio di tasso.

Tutto sommato si tratta di un quadro poco positivo che lascia trasparire, con forza, delle oggettive difficoltà, da parte delle famiglie, a far fronte alle più comuni esigenze.

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