Credito al consumo in crescita: tassi alti e rischi per le famiglie

Gli italiani e il credito al consumo: sempre più acquisti a rate e meno certezze sul fronte dei mutui   Il credito al consumo in Italia continua a crescere nel 2024, ma i costi restano tra i più alti d’Europa. Aumentano i prestiti personali, si consolidano le cessioni del quinto, e peggiorano le condizioni sui mutui. Ecco tutti i dati aggiornati e un’analisi approfondita dei rischi legati all’indebitamento delle famiglie italiane. Cresce il credito al consumo in Italia: +5,3% nel 2024 Negli ultimi anni, il credito al consumo in Italia ha registrato una crescita costante, e il 2024 non ha fatto eccezione. Secondo i dati raccolti dalla Fondazione Fiba di First Cisl, su base Bankitalia e Bce, il volume complessivo dei finanziamenti al consumo è aumentato del 5,3% , passando da 160,7 a 169,3 miliardi di euro. Un trend in salita che si inserisce in un contesto socio-economico in cui l’acquisto a rate non è più solo una comodità, ma spesso una necessità per le famiglie italiane...

Finanziaria 2008: ecco gli interventi allo studio da parte del Governo

Oltre all'ipotesi, a dire il vero molto concreta, di unificare il prelievo fiscale sulle rendite finanziarie portandolo al 20% - (innalzado la tassazione su BOT, CCT, pronti contro termine e similari e, al contempo riducendo l'attuale prelievo sugli interessi dei conti correnti, portandolo dal 27% al 20% appunto) - sono diversi gli interventi che il Governo dovrebbe approntare sul fronte fiscale con l'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2008. Si parla, ad esempio, di una riduzione dell'IRES pari al 5% accompagnata, però, da un sostanziale riordino degli incentivi. Come se non bastasse, dovrebbe anche essere introdotta una graduale riduzione dell'Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) seguendo tre diversi schemi:

a) innalzamento della franchigia da 104 euro a 204 euro (popolazione interessata circa il 50 - 60%);

b) innalzamento della franchigia da 104 a 290 euro (popolazione interessata circa il 75%);

c) eliminazione totale dell'imposta (popolazione interessata circa 20 milioni di famiglie).

Ragionevolmente, lo schema "a" sembra essere quello maggiormente caldeggiato dai tecnici che stanno portando avanti gli studi di fattibilità del provvedimento.

Per ciò che attiene l'IRAP, si sta pensando ad una stabilizzazione dell'aliquota, mentre, sul fronte dei rimborsi alle imprese che vantano crediti nei confronti del fisco, per favorire un recupero più celere si sta pensando di coinvolgere la società di riscossione pubblica "Equitalia" quale concessionaria esclusiva per il disbrigo di tali pratiche.

Sul fronte del lavoro autonomo, si punta decisamente su due regimi semplificati; a) ai contribuenti "minimi" dovrebbe essere concessa la possibilità di effettuare un solo versamento all'anno, per imposte e contributi; b) per i contribuenti cosiddetti "marginali", si dovrebbe approntare una misura forfettaria unica per ciò che attiene le imposte e un regime semplificato per l'IVA.

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