Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Mutui in Italia piu' cari che nel resto d'Europa

In questo preciso momento non è consigliabile investire nel mattone. In Italia e in diversi Paesi dell'area euro, dove i prezzi sono giunti a livelli elevatissimi e, con tassi d'interesse da capogiro si è registrato, infatti, un incremento dei pignoramenti dovuto al mancato pagamento delle rate di rimborso dei mutui ipotecari (con particolare riferimento ai mutui a tasso variabile). Si salva, almeno in parte, la Germania dove il mercato immobiliare non sembra sia stato interessato da quella che altrove, come ad esempio in Spagna, sembra una vera e propria bolla. Come se non bastasse, in Italia, i mutui costano di più rispetto al resto d'Europa. Lo ha ammesso lo stesso Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, che ha a più riprese esortato le banche ad adeguare i tassi alla media di quelli applicati in Europa. Il vicedirettore dell'Istituto Centrale, Giovanni Carosio, ha recentemente fatto notare come, nel solo mese di marzo 2007, il saggio d'interesse sui nuovi prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni sia stato pari al 5,2% con un incremento pari allo 0,50% in più di quanto registrato nel resto d'Europa. Carosio ha poi aggiunto: "attualmente chi volesse optare per un mutuo a tasso fisso pagherebbe un rotondo 0,80% in più rispetto ad un mutuo a tasso variabile contro una differenza che nel Vecchio Continente si attesta allo 0,30%". L'Abi ha per altro confermato questi dati, mettendo in luce una crescita dei tassi applicati ai mutui in Italia al 5,28% dal 5,18%. La media in Europa è al 4,74%.

Commenti

📊 L’economia cambia ogni giorno! Seguimi su Facebook per approfondimenti e analisi sempre aggiornate. 💡