Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Mutui in Italia piu' cari che nel resto d'Europa

In questo preciso momento non è consigliabile investire nel mattone. In Italia e in diversi Paesi dell'area euro, dove i prezzi sono giunti a livelli elevatissimi e, con tassi d'interesse da capogiro si è registrato, infatti, un incremento dei pignoramenti dovuto al mancato pagamento delle rate di rimborso dei mutui ipotecari (con particolare riferimento ai mutui a tasso variabile). Si salva, almeno in parte, la Germania dove il mercato immobiliare non sembra sia stato interessato da quella che altrove, come ad esempio in Spagna, sembra una vera e propria bolla. Come se non bastasse, in Italia, i mutui costano di più rispetto al resto d'Europa. Lo ha ammesso lo stesso Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, che ha a più riprese esortato le banche ad adeguare i tassi alla media di quelli applicati in Europa. Il vicedirettore dell'Istituto Centrale, Giovanni Carosio, ha recentemente fatto notare come, nel solo mese di marzo 2007, il saggio d'interesse sui nuovi prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni sia stato pari al 5,2% con un incremento pari allo 0,50% in più di quanto registrato nel resto d'Europa. Carosio ha poi aggiunto: "attualmente chi volesse optare per un mutuo a tasso fisso pagherebbe un rotondo 0,80% in più rispetto ad un mutuo a tasso variabile contro una differenza che nel Vecchio Continente si attesta allo 0,30%". L'Abi ha per altro confermato questi dati, mettendo in luce una crescita dei tassi applicati ai mutui in Italia al 5,28% dal 5,18%. La media in Europa è al 4,74%.

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