Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Italia: alta pressione fiscale, bassa spesa sociale

Un'indagine condotta dall'Ufficio Studi della Cgia di Mestre mette in evidenza due record negativi del Bel Paese. L'Italia, infatti, è prima in Europa per ciò che attiene la pressione tributaria nel suo complesso (tasse, imposte e tributi) pari al 27,7 % del Pil e ultima per quanto riguarda la spesa sociale (al netto della spesa pensionistica e delle indennita' di disoccupazione) pari, appena, al 9,6% del Pil. La media della pressione tributaria, rilevata dall'Ufficio Studi della Cgia, nei Paesi dell'Unione europea e' del 25,4% sul Pil, mentre quella relativa alla spesa sociale arriva al 13,5%. "Piu' in generale - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - non solo spendiamo in welfare meno degli altri ma lo facciamo anche male. Infatti, investiamo quasi due punti di Pil in meno della media europea, ma il 61,8%
del totale della spesa se ne va in pensioni contro una media europea del 45,5%. Questa sperequazione ci toglie la possibilita' di destinare maggiori risorse alla famiglia, ai minori ai disabili e all'esclusione sociale. Voci, queste ultime, che ci vedono impegnare cifre molto molto modeste e del tutto insufficienti". L'Ufficio Studi della CGIA di Mestre rivela nella propria elaborazione i punti critici relativi alla spesa sociale. Uno su tutti quello che riguarda le risorse a disposizione per la
casa e le persone meno abbienti. Ebbene, se in Europa la media dell'investimento arriva all'1% del Pil, l'Italia supera di poco il 'nulla' con lo 0,1% contro la Francia dove si registra l'1,4% e lo 0,8% della Germania. Lo stesso accade nell'ambito dei finanziamenti rivolti alle politiche per la famiglia e i minori: Italia (1,1% sul Pil), Unione europea (2,3%), Francia (2,8%) e Germania (3,2%). Per la Sanita', a fronte di una spesa media dell'Unione europea che arriva all'8% del Pil, l'Italia registra il 6,8%; in Francia si raggiunge quota 9,4% e in Germania l'8,4%. E infine le risorse destinate ai disabili: in Europa la spesa si aggira intorno al 2,2% del Pil, mentre in Italia all'1,7%. Solo la Francia stavolta va peggio con l'1,5%.

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