Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Il dramma dei crediti subprime

E' crisi tremenda nel mondo dei crediti subprime. Le principali agenzie di rating hanno abbassato il proprio giudizio sul settore e sui relativi bond strutturati. Ciò ha comportato un sensibile aumento della volatilità e dell'avversione al rischio favorendo la domanda per i titoli investment grade. Il flight to quality ha determinato un allargamento dello spread fra il 10 anni treasury e il tasso swap corrispondente, mentre in Area Euro l'allargamento ha riguardato lo spread fra titoli core e periferici, come evidenziato dalla migliore performance dei governativi tedeschi rispetto agli altri emittenti. Bernake ha parlato di perdite associate ai crediti subprime che potrebbero collocarsi tra 50 e 100 miliardi di dollari, ma l'importo potrebbe essere superiore. Il quadro di vulnerabilità degli spread sui titoli corporate si è fatto più evidente, come testimoniano dall'allargamento degli spread anche sui mercati emergenti. Tuttavia, grazie a uno scenario caratterizzato da crescita sostenuta, bassa inflazione e un indebitamento complessivo delle imprese contenuto, non crediamo che possa essere invertito il trend rialzista dei mercati azionari. Segnaliamo, però, un aumento della volatilità dei mercati azionari che prevediamo si manterrà elevata anche nei prossimi mesi.

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