Il paradosso degli affitti brevi in Italia: una crisi pilotata

Affitti brevi in Italia: tra nuove norme, crisi del settore e impatti sulla proprietà privata Negli ultimi anni, il settore degli affitti brevi in Italia ha vissuto una trasformazione significativa, passando da una crescita esponenziale a una fase di contrazione e incertezza. Le nuove normative introdotte nel 2025 hanno portato a un cambiamento radicale, con conseguenze che stanno facendo discutere. Se da un lato queste regole mirano a contrastare l’abusivismo e a regolamentare un mercato in forte espansione, dall’altro hanno sollevato preoccupazioni per il loro impatto su piccoli proprietari, posti di lavoro e il diritto alla proprietà privata. Un settore in evoluzione: dati pre e post pandemia Prima della pandemia, il mercato degli affitti brevi in Italia era in piena espansione, con piattaforme come Airbnb , Booking.com , Expedia e TripAdvisor che dominavano il settore. Nel 2019, si contavano oltre 642.300 unità abitative attive su Airbnb, un numero che rappresentava una crescita ...

Open Certificate senza scadenza: ABN Ambro ha lanciato in Italia questo nuovo strumento per investire i propri risparmi

Dopo fondi comuni ed ETF gli investitori avranno a disposizione un nuovo strumento facilmente negoziabile e a costi piuttosto contenuti. ABN Ambro (primario gruppo bancario olandese), ha appena lanciato sul mercato finanziario italiano il primo "Open Certificate" senza scadenza. Questi certificati, assimilabili a fondi comuni d'investimento ed ETF, in quanto hanno la caratteristica di replicare un indice, a differenza di questi ultimi, non hanno una scadenza prefissata. Gli Open Certificate replicano, senza alcun effetto leva, l'indice "Ecpi global eco real estate&building". L'indice, a sua volta, costituisce un secondo aspetto particolare di questo prodotto d'investimento perché include titoli azionari di 25 società mondiali che operano nell'ambito dell'edilizia con una particolare attenzione all'eco-sostenibilità delle loro attività per ciò che attiene l'utilizzo di energia, le emissioni, il trasporto e lo smaltimento dei residui del processo produttivo. Tra queste figurano l'italiana Italcementi, la spagnola Acciona, la svizzera Geberit e la statunitense Johnson controls. Le aziende sono state selezionate anche tenendo conto di precisi parametri di capitalizzazione: il controvalore scambiato ogni giorno deve essere di almeno 10 milioni di euro, mentre la capitalizzazione minima deve essere di 1 miliardo di euro (allo stato attuale la media di quelle presenti nell'indice è di 12 miliardi di euro).

Gli Open Certificate sono rivolti anche ai piccoli investitori, purché siano disposti a sostenere un rischio di tipo azionario nel lungo periodo. Grazie all'assenza di scadenza non ci si deve preoccupare di modificare l'investimento nel tempo, mentre si punta a trarre beneficio dall'andamento di un indice trainato dalla grande attenzione riposta nei confronti delle tematiche ambientali. Gli Open Certificate, che sono quotati alla Borsa Italiana (codice Isin NL0000816759), possono essere acquistati tramite gli intermediari finanziari abilitati. Inoltre, non prevedono costi di ingresso e di uscita se non le commissioni applicate dall'intermediario al quale ci si rivolge per la transazione. Viene invece applicata una commissione annua dell'1% calcolata su base giornaliera.

VALUTAZIONE FINALE DEGLI OPEN CERTIFICATE SENZA SCADENZA DI ABN AMBRO

Visto l'elevato rischio, proprio dei titoli azionari, sconsigliamo al piccolo investitore di rischiare il proprio capitale. Questo prodotto è più indicato, invece, a chi ha disponibilità economiche importanti da ripartire in diversi strumenti finanziari per contenere i rischi. VOTO: 8

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