Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Il Fondo Monetario lancia l'allarme! L'economia italiana è ferma!

Mentre l’economia mondiale viaggia a pieno ritmo e cresce costantemente, tanto che le stime di crescita del 2007 e del 2008 sono riviste al rialzo dello 0,3% (al 5,2%), grazie anche alla poderosa spinta di Cina, India e Russia, l’Italia ristagna e si ferma all’1,8% e all’1,7% nel 2008 anche rispetto ai paesi della zona Euro (in fase di accelerazione al 2,6% nell’anno in corso). Queste stime, a cura del Fondo monetario internazionale, sono aggiornate rispetto a quelle del World Economic Outlook di aprile, secondo cui l’economia globale “continua a espandersi con vivacità nel primo semestre”. Se gli Usa registrano una frenata nel primo trimestre (nel secondo gli indicatori danno segnali di ripresa), Eurolandia e Giappone allungano il passo (+0,3% al 2,6%) con Paesi emergenti (come Cina, India e Russia) segnati da una forte crescita economica. I dati attuali, forniti da questa indagine del Fondo monetario internazionale, riflettono le rilevazioni che giungono dall’Italia in questo momento e che sono relative a investimenti, consumi, inflazione e produzione. La Germania, locomotiva dell’economia europea, dopo qualche anno di crisi, recupera ed attesta i propri indicatori economici ad un lusinghiero +2,6% (+0,8%) e +2,4% (+0,5%) nel 2007 e nel 2008. Nell’anno in corso, la Comunità Europea e il Giappone dovrebbero staccare gli Stati Uniti d'America dello 0,6%, mentre le posizioni si dovrebbero invertire nel corso del 2008: 2,8% degli Stati Uniti contro il 2,5% della zona dell’euro e il 2% dell’area dello yen.

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