Il subdolo balzello, che andrà a rimpinguare le casse dell'Ente, finirebbe in un fondo che servirebbe a finanziare l'erogazione di prestiti personali ai pensionati.E allora? Dov'è il problema?
Più che il problema diremo i problemi!
1° problema: dal mese di maggio 2007, nel pieno rispetto del Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze n. 45 del 7.3.2007 facente parte della Legge Finanziaria 2007 (regolamento attuativo del comma 347 Legge 266/2005), l’INPDAP, senza fornire alcuna informazione preventiva (quindi senza preavviso), sta già provvedendo a decurtare tutte le pensioni di un "contributo" dello 0,15%, automaticamente, a tutti i pensionati.
2° problema: questo modo di fare è alquanto discutibile. Se dobbiamo pagare una tassa dobbiamo farlo in modo consapevole ed informato! Tanto più che questo "contributo" non è rimborsabile! Quindi l'Ente preleva una somma pari allo 0,15% della pensione e la fa confluire nel "Fondo di Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali", senza che chi subisce il prelievo dalla propria pensione ne sia a conoscenza!
3° problema: se sono i tutti i pensionati a finanziare questo fondo, perché se richiedono un prestito all'INPDAP questi lo concede a sua discrezione solo a pochi eletti?
4° problema: se i pensionati finanziano questo fondo attraverso un prelievo forzoso da parte dell'INPDAP, perchè poi devono restituire la somma che, eventualmente, riceveranno in prestito pagando su di essa degli interessi? Se depositiamo i nostri soldi in Banca al più non riceviamo interessi, ma nemmeno li paghiamo all'Istituto di Credito, in questo caso, invece, dovremo cedere i nostri soldi e poi su questi pagarci anche gli interessi? E come se noi dessimo per per 10 anni ad un concessionario di automobili lo 0,15% del nostro reddito, poi dopo 10 anni decidiamo di acquistare un'auto ed il concessionario ci finanzia la somma necessaria. Su questa somma noi pagheremo gli interessi! Il sistema puzza di truffa legalizzata lontano un miglio!
5° problema: l'INPDAP non ha informato nessuno, attraverso stampa, radio e tv, in merito alla possibilità di recedere dalla concessione di questo contributo entro sei mesi dal pagamento della prima mensilità di pensione e comunque a decorrere dal mese di maggio 2007.
PER FAR VALERE IL DIRITTO DI RECESSO DALLA CONCESSIONE DEL CONTRIBUTO I PENSIONATI DEVONO COMPILARE L'APPOSITO MODELLO ED INVIARLO A MEZZO RACCOMANDATA A/R ALL'INPDAP ENTRO E NON OLTRE IL 31 OTTOBRE 2007.In ogni modo, su sollecitazione dei sindacati Cgil, Cisl, Uil nazionali dei pensionati, che stanno seguendo l’intera problematica, l’Inpdap ha promesso che invierà, a tutti i pensionati, una comunicazione in materia nella quale saranno anche riportati i tipi di prestito che si potranno richiedere.
Le sedi di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil sono comunque a disposizione per qualsiasi delucidazione in materia.
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