Il trattamento del creditore ipotecario nel fallimento

Il trattamento del creditore ipotecario nel fallimento: una guida dettagliata Nel vasto panorama delle procedure fallimentari, il trattamento del creditore ipotecario è un tema centrale, capace di influenzare la gestione del credito e la distribuzione delle risorse. Questo articolo offre un'analisi approfondita delle normative e delle implicazioni che regolano la posizione del creditore ipotecario nel fallimento, con l'obiettivo di fornire informazioni utili e chiare per operatori economici e lettori interessati. Nel fallimento, l'ordinamento italiano stabilisce una gerarchia rigorosa per il trattamento dei creditori, basata sul tipo di credito vantato e sulle garanzie associate. Questa classificazione, regolata dal codice civile e dalla legge fallimentare, è fondamentale per garantire un approccio sistematico ed equo alla distribuzione delle risorse. Vediamo ora in dettaglio le caratteristiche e il funzionamento delle principali categorie creditizie. 1. Crediti prededucibi...

Internet e banking online


L’Internet Banking è conveniente, sotto molti punti di vista, sia per i clienti che per le stesse banche. La riduzione dei costi è notevole, a cominciare dal risparmio inerente le spese d’invio dell’estratto conto e di tutte le comunicazioni.

Il resoconto delle operazioni effettuate può prevedere una commissione standard di € 1,50 che moltiplicati per 12 mesi fanno ben 18 euro l’anno. Se invece che in una busta di carta viene spedito via email il costo si azzera.

I bonifici sono un’operazione quasi mai gratuita, nemmeno nei conti a pacchetto più completi ed onerosi. Su Internet l’operazione, che normalmente allo sportello costa dai 3 ai 4 euro, è completamente gratuita.

La compravendita di titoli azionari è più conveniente se si fa ricorso al banking online. Alcuni istituti di credito fanno pagare perfino la stampa dei movimenti e del saldo se richiesti presso la filiale.

Se si vuol risparmiare ancora un po’, si può sempre chiedere alla propria banca di limitare l’invio delle comunicazioni cartacee ad 1 o 2 volte l’anno.

I prelievi di denaro contante vanno sempre fatti dallo sportello automatico della propria banca.

Si deve, poi, valutare la convenienza di tenere un deposito titoli “parcheggiato” con un basso controvalore perché le spese di gestione possono erodere considerevolmente le plusvalenze ottenute.

Soprattutto con le formule a pacchetto ma non solo, al conto corrente possono essere abbinati servizi accessori anche di natura non bancaria magari mai utilizzati dal titolare. Questi hanno comunque un costo ma scarsa utilità, in primo luogo polizze assicurative (assistenza infortuni) con massimali limitati e una lunga lista di esclusioni e franchigie. Verificata l’esistenza, si deve chiederne l’eliminazione e se non è consentito si può sempre passare ad un altro tipo di conto o a un’altra banca con la possibilità, in tal caso, di ricevere una contro offerta particolarmente interessante da parte dell’istituto di credito che si sta abbandonando.

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