Credito al consumo in crescita: tassi alti e rischi per le famiglie

Gli italiani e il credito al consumo: sempre più acquisti a rate e meno certezze sul fronte dei mutui   Il credito al consumo in Italia continua a crescere nel 2024, ma i costi restano tra i più alti d’Europa. Aumentano i prestiti personali, si consolidano le cessioni del quinto, e peggiorano le condizioni sui mutui. Ecco tutti i dati aggiornati e un’analisi approfondita dei rischi legati all’indebitamento delle famiglie italiane. Cresce il credito al consumo in Italia: +5,3% nel 2024 Negli ultimi anni, il credito al consumo in Italia ha registrato una crescita costante, e il 2024 non ha fatto eccezione. Secondo i dati raccolti dalla Fondazione Fiba di First Cisl, su base Bankitalia e Bce, il volume complessivo dei finanziamenti al consumo è aumentato del 5,3% , passando da 160,7 a 169,3 miliardi di euro. Un trend in salita che si inserisce in un contesto socio-economico in cui l’acquisto a rate non è più solo una comodità, ma spesso una necessità per le famiglie italiane...

Mediobanca ha lanciato i primi 9 sportelli di "Che banca!"

L'annuncio ufficiale è stato dato dal consigliere delegato di Mediobanca Alberto Nagel, dal presidente del consiglio di gestione Renato Pagliaro e dall'ad Christian Miccoli.

"Che banca!" è un circuito retail interamente controllato da Mediobanca. L'obiettivo dichiarato dal Gruppo è di arrivare all'apertura di almeno 110 filiali in 3 anni, sfruttando Internet ed un call center, proponendo alla clientela prodotti semplici ed economici.

Alla base di "Che banca!" - si legge nel comunicato ufficiale diramato da Paola Salvatori, Responsabile Ufficio Stampa Che banca! - vi è un approccio di business distintivo: offrire al cliente solo ciò di cui ha realmente bisogno, ovvero risparmio, efficienza, elevati standard di servizio e massima professionalità.

Christian Miccoli, ad di "Che banca!", ha detto che "il mercato italiano presenta soluzioni spesso complesse a costi elevati. Che banca! invece vuol porsi al di fuori da questa logica, dando voce alla sempre crescente richiesta di semplicità e di risparmio proveniente dalla clientela. La stragrande maggioranza dei clienti usa soltanto una minima parte dei servizi inclusi nell'offerta bancaria attualmente disponibile".

Dal punto di vista pratico, tra gli altri servizi offerti, "Che banca!" propone una soluzione alternativa all'accoppiata conto corrente-dossier titoli. Questo pacchetto, dal costo di 1 euro al mese, prevede un conto corrente (Conto Tascabile) e un conto di deposito con interessi anticipati fino al 4,70% (interessi base al 4%) e senza imposte di bollo.

Il meccanismo alla base del conto di deposito, denominato "Che interessi! Subito!", è innovativo rispetto agli altri prodotti della stessa specie presenti oggi sul mercato ed inerisce la possibilità, per il cliente, di vedersi accreditati gli interessi all'atto del deposito e non, come avviene normalmente, a fine anno. Lo schema prevede poi 3 soluzioni: deposito per 3 mesi con interessi al 4,3%; deposito per 6 mesi con interessi al 4,5%; deposito per 12 mesi con interessi al 4,7%.

Per quanto riguarda il Conto Tascabile c'è poco da dire se non che consente di fare tutte le principali operazioni normalmente richieste dalla clientela ma ad un costo estremamente contenuto (1 euro al mese): bonifici, domiciliazione utenze, accredito dello stipendio, pagamenti MAV e RAV, pagamenti e prelievi in Italia e all'estero.

Per quanto riguarda i mutui, "Che banca!" ne propone 3: a) MUTUO ACQUISTO per l'acquisto della prima o della seconda casa; b) MUTUO SOSTITUZIONE per sostituire il vecchio mutuo con uno nuovo più conveniente; c) MUTUO RIFINANZIAMENTO per ottenere maggiore liquidità.

Tutti e 3 non prevedono costi aggiuntivi quali, ad esempio, spese di istruttoria, perizia, stipula, assicurazione, incasso rate e gestione annuale. Trattandosi di un argomento strettamente attinente al contenuto del nostro blog, rimandiamo ad un prossimo articolo la valutazione di questi 3 mutui sia nella formula a tasso fisso che a tasso variabile.

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