Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Valutazione del prestito delega di Ktesios S.p.A.

Innanzitutto è necessario specificare cos'è un prestito delega e chi può richiederlo.

Tecnicamente si tratta di un finanziamento che si affianca alla cessione del quinto dello stipendio, al fine di massimizzare l'importo ottenibile, arrivando fino ad una rata mensile globale di importo pari ad 1/3 dello stipendio. Questa forma di finanziamento è accessibile a tutti i lavoratori autonomi e dipendenti di amministrazioni pubbliche e private, nonché pensionati e lavoratori assunti a tempo indeterminato da almeno 6 mesi (in alcuni casi, come quello preso in esame) o due anni (molto più di frequente), purché non assoggettati a nessuna procedura di pignoramento (questa condizione è vera solo per la finanziaria oggetto di questa valutazione).

Oggetto dell'analisi odierna è un prestito delega calcolato su uno stipendio di 1.100 euro netti al mese per 13 mensilità. Il richiedente è un uomo di 30 anni, residente a Roma, dipendente statale, assunto nel gennaio 2006, che non ha mai stipulato una polizza vita.

Il vantaggio di una siffatta forma di finanziamento risiede, sostanzialmente, nella durata del piano d'ammortamento che può arrivare fino al doppio di un normale prestito personale fino ad un massimo di 120 mensilità.

Lo svantaggio principale è la limitata somma ottenibile, in quanto stabilita a priori dalle tabelle INPDAP sulla base del reddito mensile.

Le rate vengono "assorbite" dallo stipendio in misura proporzionale alla quota ceduta e versate all'istituto finanziatore ad opera del datore di lavoro.

Se ad esempio il nostro ipotetico amico avesse bisogno di circa 20.000 euro, grazie a questa forma di finanziamento ne otterrebbe per l'esattezza 20.321,28 da rimborsare in 10 anni con una rata non inferiore a 300 euro mensili.

In realtà, nella nostra simulazione si è richiesta una somma vicina ai 13.000 euro e l'esborso effettivo, in 84 rate da 238,33 euro sarebbe di 20.019,72 euro, ovvero circa 7.000 euro in più rispetto a quanto richiesto ed ottenuto, ad un tasso annuo vicino al 7,69%. E' bene precisare che nell'importo complessivo sono comprese per legge due coperture assicurative: rischio vita e rischio impiego.

Complessivamente dunque si tratta di un buon prodotto al quale attingere in caso di necessità, anche urgenti, sfruttando gli anticipi sull'importo totale previsti per i casi d'urgenza. VOTO: 7

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