Credito al consumo in crescita: tassi alti e rischi per le famiglie

Gli italiani e il credito al consumo: sempre più acquisti a rate e meno certezze sul fronte dei mutui   Il credito al consumo in Italia continua a crescere nel 2024, ma i costi restano tra i più alti d’Europa. Aumentano i prestiti personali, si consolidano le cessioni del quinto, e peggiorano le condizioni sui mutui. Ecco tutti i dati aggiornati e un’analisi approfondita dei rischi legati all’indebitamento delle famiglie italiane. Cresce il credito al consumo in Italia: +5,3% nel 2024 Negli ultimi anni, il credito al consumo in Italia ha registrato una crescita costante, e il 2024 non ha fatto eccezione. Secondo i dati raccolti dalla Fondazione Fiba di First Cisl, su base Bankitalia e Bce, il volume complessivo dei finanziamenti al consumo è aumentato del 5,3% , passando da 160,7 a 169,3 miliardi di euro. Un trend in salita che si inserisce in un contesto socio-economico in cui l’acquisto a rate non è più solo una comodità, ma spesso una necessità per le famiglie italiane...

ABI dichiara guerra al contante per contrastare le rapine in banca!

L'Italia ha un triste primato. E' il Paese europeo in cui si registrano il maggior numero di mini rapine! Sarebbero, secondo una stima dell'ABI, circa 2700 - 2800 all'anno le rapine in banca. La ragione è da attribuire principalmente all'uso del denaro contante. Infatti, per bocca del direttore generale dell'ABI, Giuseppe Zadra, "in Italia c'è ancora troppo contante in giro e i rapinatori vedono la banca come il salvadanaio da rompere. Sappiamo che in Italia il 90% dei pagamenti avviene in contanti. Noi pensiamo che un nesso causale ci sia tra l'eccesso di moneta contante in circolazione e l'eccesso di misfatti. Per questo motivo abbiamo adottato una strategia, denominata war on cash (letteralmente guerra al contante), convinti che il denaro contante possa e debba ridursi". Gli importi medi delle rapine in banca - riferisce l'Abi -, in Italia, non superano i 20.000 euro e le più frequenti non superano i 2 o 3000 euro. Al fine di prevenire i fenomeni criminosi, tutti gli istituti di credito sparsi sul territorio italiano, già da qualche tempo espongono un'ampia messaggistica di sicurezza che avverte che la filiale è dotata di metal detector e l'area è costantemente videosorvegliata. Alcune banche, poi, sono dotate di dispositivi in grado di rilevare il profilo biometrico dei clienti e di cassaforti temporizzate. Non tutte, purtroppo, hanno una guardia armata. "Insomma, - conclude l'Abi -, spendiamo 800 milioni di euro all'anno in fatto di sicurezza e, se teniamo conto del fatto che in Italia esistono circa 35 milioni di conti correnti attivi, vuol dire che ogni anno si spendono in sicurezza 23 euro per cliente. Per questo motivo, quando le banche italiane vengono accusate di essere particolarmente care, bisogna considerare l'incidenza dei costi per garantire la sicurezza che, da noi, costa ben cinque volte in più rispetto alla Germania".

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