Il conto corrente a costo zero esiste davvero? Si c'è. Ma per trovarlo devi sapere quali sono le spese nascoste e quali banche pagano al posto tuo anche le tasse dovute allo Stato. Lo pubblicizzano in tanti, ma i dubbi restano. É possibile che un conto corrente sia a zero spese? Solo in casi rarissimi. Perché qualcosa da pagare c'è sempre, a partire dalle imposte. Ecco come difenderti da brutte sorprese. "Regola numero uno: imparare a leggere le condizioni economiche del conto che propongono e contrattare" spiega Vito Di Dario, responsabile del sito specializzato OF - Osservatorio Finanziario. Vediamo le principali voci a cui fare attenzione per capire la convenienza o meno di un conto.
Occhio alle imposte di bollo. Si tratta dei soldi prelevati dallo Stato. Su ogni conto si pagano 34 euro l'anno, con due eccezioni: se si ha una giacenza inferiore a 5.000 euro o un reddito annuo minore di 7.500 euro. "Se si possiede un dossier titoli, c'è un'ulteriore imposta" aggiunge l'esperto "cioè lo 0,15% annuo sul valore totale delle azioni o degli altri strumenti di risparmio".
Calcola le tue operazioni. Le spese nascoste scattano ogni volta che utilizzi il conto. Magari effettui molti prelievi al Bancomat e paghi 1 o 2 euro ogni volta che lo fai da un istituto diverso dal tuo. Oppure c'è un costo per tutti i bonifici che fai allo sportello.
Punta sull'online. L'abitudine di andare alla banca sotto casa oggi ha un prezzo. "I conti più convenienti sono quelli online" consiglia l'esperto. "Di solito non hanno costi per le operazioni più comuni, l'estratto conto arriva sul computer e alcune banche si accollano anche l'imposta statale, quella di 34 euro, fornendo davvero un conto a costo zero".
Chiedi l'estratto conto via email. Ricevere a casa il dettaglio delle spese ogni mese o trimestre ha sempre un costo di 1 o 2 euro. Come evitarlo? Si può chiedere di sospendere l'invio o di farselo mandare soltanto via email.
Se poi hai in mano il foglio informativo sul conto corrente che vorresti sottoscrivere, stai bene attento all'ISC (Indicatore sintetico di costo). Qui ogni istituto di credito è obbligato a scrivere una media delle spese secondo profili standard individuati dalla Banca d'Italia. Se trovi "zero" sei a posto. Ma in tutti gli altri casi, cioé se viene indicata una cifra, quella è il costo reale. Fatti allora spiegare bene quali operazioni quel conto comprende e inizia a contrattare. Oppure cerca altrove.