Salari e inflazione: cosa è cambiato in Italia dal 1995 al 2025

Inflazione e salari in Italia: cosa è cambiato in 30 anni e cosa possiamo fare oggi Negli ultimi trent’anni, il potere d’acquisto degli italiani ha subito trasformazioni profonde. I dati ISTAT e diverse analisi indipendenti ci offrono un quadro dettagliato dell’evoluzione dell’inflazione, del costo della vita e della perdita di efficacia del salario medio. In questo articolo ripercorriamo le tappe principali di questa trasformazione, analizzando le cause del problema e alcune strade possibili per uscirne. Inflazione e costo della vita: una crescita costante A metà degli anni Novanta, l’inflazione in Italia oscillava intorno al 5 % all’anno. Dopo una relativa stabilità tra il 2000 e il 2010, i prezzi sono tornati a salire in modo marcato nel periodo post-pandemia. Tra il 2021 e il 2022 si è registrato un picco vicino al 7 %, causato soprattutto dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Oggi l’inflazione si mantiene comunque su livelli elevati, attorno al 5–6 %. Tradotto i...

Che differenza c'è tra tasso nominale e tasso effettivo?

Che differenza c'è tra tasso nominale e tasso effettivo? Parlando di mutui o di prestiti personali, ma anche di finanziamenti in genere, è bene dirimere la questione inerente la differenza tra tasso nominale e tasso effettivo che, seppur di natura squisitamente tecnica ha una certa incidenza sulla rata da pagare. Il tasso d'interesse applicato dalla banca è praticamente sempre quello nominale e non quello effettivo. Significa che corrisponde ad un valore annuo più basso di quello effettivamente pagato con la rata del mutuo. La differenza è minima, ma cresce con il salire del tasso e, in pratica, il valore è un po' più alto quando il pagamento è mensile. Tasso nominale e tasso effettivo coincidono esclusivamente quando la rata è una sola ogni 12 mesi, un'ipotesi pressoché inesistente sul mercato. Non si tratta di malcostume o della solita furbata della banca, è solo una questione tecnica che tocchiamo solo di sfuggita perché di nessuna reale utilità. In sintesi: se un mutuo è al 4,8%, nella pratica il calcolo degli interessi mensili avviene imputando a ogni mese un dodicesimo del tasso annuo e quindi lo 0,4%. Da un punto di vista strettamente matematico però il tasso si compone mese dopo mese e il calcolo dovrebbe essere fatto su un valore un po' più basso (per essere precisi sullo 0,3915%). Un mutuo a tasso nominale del 4% risulta essere effettivamente del 4,074% se il rimborso è mensile, del 4,06% se si paga ogni tre mesi e del 4,04% se il rimborso è semestrale.

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