Cos'è il
Patto per l'Euro? E' un impegno politico da realizzare su base volontaria e senza cifre al seguito, secondo le modalità scelte da ciascun Governo dell'area euro (sulla base della propria legislazione) e sotto stretta sorveglianza da parte di Bruxelles, su base annuale. Il Patto per l'Euro si pone come obiettivo quello di estirpare divergenze eccessive e squilibri strutturali che hanno un impatto negativo sulla competitività e sono stati all'origine della grande crisi dell'euro. A parte risanamento e sostenibilità dei conti pubblici l'accordo si concentra sulla dinamica salariale, che deve essere coerente con quella della produttività. E' stata trovata una forte intesa anche sulla riforma del mercato del lavoro per renderlo più flessibile e sulle pensioni. A tal proposito si è parlato di innalzamento dell'età pensionabile, di una profonda revisione dell'indicizzazione dei salari, e di controlli del sistema finanziario attraverso stress test per le banche. Ancora da definire il nodo su base imponibile comune per le società, un'opzione, questa, molto cara a Germania e Francia ma fortemente osteggiata da Estonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Irlanda e Lussemburgo. E' stata accolta, senza troppe difficoltà, la richiesta dell'Italia in merito all'economia duale, al fine di prevedere una fiscalità più vantaggiosa a favore delle regioni dell'Unione Europea meno sviluppate. Per adesso, il Patto per l'Euro, è solo di principio in attesa del prossimo vertice del 24 e 25 marzo nel corso del quale dovrà essere varato l'accordo globale per l'euro, che includa anche la riforma del patto di stabilità e fondi di stabilizzazione Efsf e Esm a partire dal 2013.
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