La Consob ha vietato l'operatività ad un trader per presunta manipolazione del mercato
Sul caso, del quale si fa un gran parlare in questi giorni, la Consob mantiene il più stretto riserbo.
Il procedimento in corso è volto a verificare l'eventuale sanzionabilità dei comportamenti tenuti da un trader online, tale Paolo Banchero, reo di aver utilizzato pratiche manipolative che vanno dal "wash trades" (operazioni fittizie), all'"improper matched orders" (ordini abbinati in modo improprio da soggetti che agiscono di concerto) fino al "pump and dump" (letteralmente gonfiare e scaricare, anche diffondendo informazioni fuorvianti su un titolo posseduto).
Della cosa si è ampiamente occupato Marco Barlassina di "Finanza Magazine" che ha, tra le altre cose, spiegato in maniera molto semplice e comprensibile ogni aspetto tecnico della vicenda.
"Nello specifico, ha detto Barlassina, le operazioni di "wash trades" si realizzano quando nell'effettuare operazioni di acquisto o di vendita di uno strumento finanziario non si determina alcuna variazione nei rischi di mercato di colui che mette in atto le operazioni. Gli "improper matched orders" descrivono invece una situazione in cui ordini di acquisto e di vendita aventi gli stessi prezzi e i medesimi quantitativi sono immessi da soggetti che agiscono di concerto e contemporaneamente. Infine "pump and dump" indica l'apertura di una posizione lunga su uno strumento finanziario diffondendo informazioni fuorvianti positive in modo da aumentarne il prezzo".
L'analisi di Barlassina entra poi nello specifico e spiega tecnicamente qual'è il meccanismo alla base dell'operato di Banchero: "Individuato un titolo sottile, ossia caratterizzato da scarsa liquidità e da prezzo soggetto a elevata volatilità anche in seguito a ordini contenuti, due controparti, A e B, si accordano per incrociare operazioni di acquisto e di vendita a prezzi crescenti, tramite l'inserimento pressoché simultaneo di proposte di negoziazione per pari quantità e prezzo. L'ascesa delle quotazioni del titolo attira altri investitori, che in questa fase intravvedono addirittura la possibilità di salire sul treno in corsa di una possibile operazione straordinaria in capo alla società, specie se nel frattempo sono state diffuse indiscrezioni ad hoc. Il prezzo del titolo allora sale ulteriormente. A questo punto, raggiunto un prezzo prestabilito, A e B iniziano a dismettere i loro pacchetti iniziali a un qualsiasi signor Rossi attirato dal clamore intorno al titolo, e questo chiaramente a un valore che sarà mediamente più alto di quello iniziale. Ad A e B non resta che passare alla cassa, con il solo costo delle commissioni per gli eseguiti".
Tutte le pratiche manipolative, al di là di ciò che ognuno può autonomamente pensare, dati alla mano, hanno come effetto finale quello di privare gli investitori corretti di un efficiente meccanismo di formazione dei prezzi se non addirittura di dare vita a una rete dalla quale può rivelarsi difficile uscire se non con una minusvalenza.
Paolo Banchero, intanto, ha inviato alla Consob una lettera per sostenere la regolarità del proprio operato, chiedendo un'audizione presso gli uffici della Commissione. La prassi vuole che, al termine degli accertamenti, potrà essere elevata una contestazione formale alla quale il trader dovrebbe rispondere con le proprie controdeduzioni. Alla fine toccherà alla Commissione decidere per l'archiviazione o per l'avvio di un procedimento sanzionatorio.
Secondo voi chi ha ragione, la Consob o il trader online Paolo Banchero?
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