Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Si mantiene alta la tensione sui mercati e l'Euro vola sulla Sterlina!

"Gli interventi esterni sono delle stampelle. E' meglio lasciar sfogare la crisi che continuare ad aggiungere pezze. Io credo nel mercato". Lo ha detto Francesco Micheli, presidente di Genextra e fondatore di Fastweb, ai microfoni di "Class Cnbc" rispondendo alla domanda: "il mercato riuscirà a uscire da solo dalla crisi o saranno necessari altri interventi come quelli messi in atto dalle banche centrali?" Per Micheli, "le crisi sono più o meno tutte uguali, se di peculiarità si può parlare è che quella attuale è un bubbone scoppiato troppo tardi".

Intanto, oggi, la sterlina è scesa al minimo storico contro l'euro, a 79,29 pence come conseguenza di indicazioni che vanno nella direzione di un abbassamento dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra il 10 aprile prossimo. Altri fattori che hanno contribuito all'indebolimento della divisa inglese nei confronti della moneta unica sono, senza dubbio, l'abbassamento del pil britannico, che nel quarto trimestre ha registrato un +2,8% annuo, la performance più bassa dal 2006, nonché la dinamica dei prezzi delle abitazioni, che si è attestata al livello minimo da oltre un decennio.

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