Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Si mantiene alta la tensione sui mercati e l'Euro vola sulla Sterlina!

"Gli interventi esterni sono delle stampelle. E' meglio lasciar sfogare la crisi che continuare ad aggiungere pezze. Io credo nel mercato". Lo ha detto Francesco Micheli, presidente di Genextra e fondatore di Fastweb, ai microfoni di "Class Cnbc" rispondendo alla domanda: "il mercato riuscirà a uscire da solo dalla crisi o saranno necessari altri interventi come quelli messi in atto dalle banche centrali?" Per Micheli, "le crisi sono più o meno tutte uguali, se di peculiarità si può parlare è che quella attuale è un bubbone scoppiato troppo tardi".

Intanto, oggi, la sterlina è scesa al minimo storico contro l'euro, a 79,29 pence come conseguenza di indicazioni che vanno nella direzione di un abbassamento dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra il 10 aprile prossimo. Altri fattori che hanno contribuito all'indebolimento della divisa inglese nei confronti della moneta unica sono, senza dubbio, l'abbassamento del pil britannico, che nel quarto trimestre ha registrato un +2,8% annuo, la performance più bassa dal 2006, nonché la dinamica dei prezzi delle abitazioni, che si è attestata al livello minimo da oltre un decennio.

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