149 miliardi di prestiti a rischio!
La recessione economica che ha imperversato a livello globale fin dal 2008 non cessa di far sentire i suoi strascichi, soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione, che a fronte di prestiti contratti, anche in quantità considerevole, per far fronte alle più svariate esigenze, ora si trovano a non poter onorare le obbligazioni assunte. Il quadro complessivamente preoccupante a livello europeo, lo è ancor di più se si considera la realtà che sta vivendo il nostro Paese. Il sistema bancario nazionale si trova a dover fare i conti con un fardello di ben 149 miliardi di euro lordi di prestiti deteriorati, un numero che non dice molto in termini assoluti, ma che vale, mediamente, il 10% del totale dei crediti erogati dai nostri istituti di credito. A livello netto il totale dei prestiti difficilmente recuperabili scende a 79 miliardi. Il dato è impressionante e lo è ancor di più se si prende in esame qualche esempio concreto come nel caso di UniCredit. Solo nel 2008 i crediti deteriorati lordi del gruppo di Piazza Cordusio ammontavano ben a 42 miliardi di euro. L'anno dopo erano saliti di ben 16 miliardi a quota 58 miliardi e nel 2010 si è toccato il picco di 67 miliardi, un'escalation incredibile ed inarrestabile! Non che le altre banche se la passino meglio: le sofferenze nette sono aumentate, solo nel corso del 2010, per tutte a doppia cifra. Il tasso di crescita dei prestiti di più difficile rientro è stato del 17% per IntesaSanpaolo; del 25% per Ubi; del 23% per il Banco Popolare; del 15% per UniCredit e del 13% per Mps.
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